Dodici condanne sono state richieste dal pm della Procura di Santa Maria Capua Vetere nel processo a carico di agenti ed ex appartenenti della Polizia Municipale di Caserta accusati di sequestro di persona e abuso d’ufficio commessi nel 2006 ai danni di un gruppo di 22 senegalesi. L’ accusa ha chiesto al collegio, presieduto da Maria Francica, pene di 1 anno e 4 mesi per Francesco Delvino, allora capo della Polizia Municipale di Caserta, oggi funzionario al Comune di Cerignola, e di un anno per gli altri 11 imputati, previa concessione delle attenuanti generiche, ritenute prevalenti. La vicenda risale a 10 anni fa, quando la Polizia Municipale effettuò una retata nelle abitazioni di alcuni immigrati senegalesi. Nei loro confronti – secondo la Procura – sarebbero state commesse violenze ed irregolarità. Gli stranieri sarebbero stati condotti al Comando e rinchiusi per l’intera notte in celle-bagno dopo che gli furono fatte togliere le cinture ed i lacci delle scarpe. L’ operazione si concluse con semplici verbali di identificazione e nessuna ipotesi di reato formulata. L’intervento degli agenti della Municipale – che secondo l’accusa sarebbe stato organizzato da Delvino – sarebbe scattato per individuare un venditore ambulante senegalese che aveva tentato qualche giorno prima di investire con la propria vettura un ufficiale dei vigili, rimasto leggermente ferito, per sfuggire ad un controllo. Gli avvocati di parte civile, tra i quali Luciano Santoianni, legale, insieme a Francesco Vicino del “Centro Sociale” Ex Canapificio, e Roberto Garofalo, che assiste l’associazione “Nero e non solo” hanno parlato “rappresaglia da parte della Municipale” e di “razzismo istituzionale”. La sentenza è prevista per il 19 luglio.

 

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