Nuove pietanze tipiche del territorio, aziende casearie che si mettono in gioco con i loro prodotti, una location ancora di più rinnovata, ulteriori finalità sociali da perseguire con il ricavato delle sette serate, la passione delle decine di volontari che contribuiscono a rendere grande un evento di respiro regionale: sono questi gli ingredienti principali della Sagra degli Antichi Sapori, la manifestazione promossa per il diciannovesimo anno consecutivo dalla Pro Loco Gioiese, con il patrocinio, in primis, dell’amministrazione comunale. L’evento aprirà i battenti il prossimo venerdì 12 e animerà anche quest’anno il Ferragosto nel Matese fino a giovedì 18, deliziando i palati più esigenti di migliaia di visitatori, ben 15 mila lo scorso anno, che si riverseranno nella comunità al confine con il vicino Sannio per gustare le pietanze locali preparate dalle massaie rigorosamente secondo ricette e usanze di un tempo. Una lunga tradizione gastronomica locale che la rassegna gioiese mette in vetrina ogni anno, nella caratteristica piazza Giovanni Paolo II, retrostante la Casa Comunale ed oggetto di lavori di restyling, offrendo così ai tanti partecipanti che da anni affollano l’evento ed i turisti che accorrono dai centri maggiori tanto di Terra di Lavoro quanto del Sannio e dell’intera Campanuia, il piacere di assaggiare le pietanze di un tempo preparate dalle donne gioiesi così come hanno insegnato loro le rispettive madri e nonne. Pasta fresca fatta in casa, dagli gnocchi alle pappardelle, dagli scialatielli ai fusilli finendo ai cicatielli, e a base del fungo porcino del Matese; arrosti misti, trippa soffritto, melanzane ed i classici peperoni imbottiti, senza dimenticare la porchetta, gli abbuoti, gli spiedini, la carne di maiale con i peperoni, i salumi ed i formaggi tipici matesini, le pizze fritte fatte in casa e le bruschette fatte al momento, il tutto condito dall’ottimo olio delle colline gioiesi e innaffiato dai vini locali, tra cui falangina, piedirosso, coda di volpe e pallagrello. Un menù già ricco di suo che quest’anno si amplia con l’ingresso di nuovi piatti come le pantacce ai ceci, pasta tipica del posto, e le crepes ai funghi porcini, la parmigiana di melanzane ed il caciocavallo impiccato del Matese che verrà preparato in collaborazione con i locali caseifici Antichi Sapori Pascale e fattoria didattica Il Professore. Le sette serate saranno allietate da musica dal vivo e tanto divertimento dai bambini ai più anziani, passando per giovani ed adulti che avranno modo di rilassarsi in un paesaggio davvero incantevole, con la possibilità anche di visitare la mostra d’arte del maestro ceramista Silvano D’Orsi, gioiese doc e punta di diamante della scuola di ceramica di Deruta. “Per le nostre famiglie le vacanze significano allestire e preparare la Sagra degli Antichi Sapori da 19 anni, accogliere le migliaia di turisti provenienti da ogni angolo della Campania e vedere i loro volti soddisfatti dopo aver degustato le nostre pietanze. – ha spiegato la presidente della Pro Loco, Tiziana Mennone, nel corso della presentazione nella casa comunale, affiancata dai consiglieri Claudio Melillo e Mario Grandetti – Siamo quasi in 70 che per una settimana, dalle 7 del mattino alle 2 della notte della successiva, profondiamo il nostro impegno per valorizzare la nostra comunità e promuovere i nostri prodotti tipici, ed il peso della fatica è compensato dal gradimento dei partecipanti e dalla finalità sociale che ogni anno perseguiamo in paese con parte del ricavato della sagra, mentre l’altra parte va a finanziarie altri eventi”. Le fa eco il sindaco Michelangelo Raccio che rimarca “l’importanza di un evento che ha una risonanza ormai regionale per il nostro territorio che può così mettersi in mostra e farsi apprezzare in tutta la sua bellezza, sfruttando al meglio potenzialità che tutti ci riconoscono. In questi anni abbiamo profuso ogni sforzo per cambiare anche l’aspetto del nostro paese così da offrire un contesto rinnovato ed esteticamente apprezzabile agli occhi dei turisti. In tale ottica, il lavoro fatto dalla Pro Loco si sposa bene con la nostra azione e cammina di pari passo con la politica di valorizzazione e promozione del territorio gioiese”.