Sono stati premiati oggi dal Comandante Carabinieri Tutela per il Lavoro alcuni militari del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Caserta per le numerose ed articolate attività svolte nel corso del 2015 nei confronti di diversi sodalizi criminosi che hanno consumato reati che vanno dal favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, alle truffe ai danni dello Stato, all’intermediazione illecita di manodopera ed alla violazioni penali delle norme sulla sicurezza dei luoghi di lavoro. In particolare il Colonnello Marco Turchi ha consegnato un Elogio al M.A.s.UPS Nicola Saponara, Comandante del citato Nucleo, al Maresciallo Capo Carmine Volpe, Al Brigadiere Antonio Arno’, al Vice Brigadiere Gennaro Caserta e all’Appuntato Scelto Angelo D’Addio, tutti addetti al Nucleo, poiché con elevata professionalità e spiccato intuito investigativo conducevano numerose operazioni di polizia giudiziaria, che consentivano di deferire all’Autorità Giudiziaria 236 persone. Infatti, una delle indagini più complesse condotte dal NIL di Caserta ha permesso di scoprire una truffa commessa da un’associazione per delinquere composta da 123 persone ai danni degli enti previdenziali per oltre un milione di Euro, attraverso la costituzione di rapporti di lavoro fittizi (112 falsi lavoratori) tra indebite percezioni di prestazioni per il sostegno al reddito ed evasione contributiva. Sempre in agricoltura è stata scoperta l’intermediazione illegittima di 33 braccianti agricoli tutti stranieri ed in parte anche clandestini. Innumerevoli sono state le attività ispettive che hanno accertato il diffuso ricorso al lavoro nero con la connessa evasione contributiva e la sistematica violazione delle norme prevenzionistiche in settori produttivi differenti, dal terziario al commercio, dall’industria all’agricoltura. Nel 2015 complessivamente sono stati scoperti 640 lavoratori in nero, con conseguente sospensione dell’attività imprenditoriale per 128 imprese; 63 cantieri edili sono stati sospesi per gravi violazioni sulla sicurezza dei luoghi di lavoro ed altri 5 sono stati sottoposti a sequestro al fine di garantire l’incolumità dei lavoratori. Le attività condotte hanno infine permesso di contestare sanzioni amministrative per oltre 2 milioni di Euro ed ammende per oltre 200mila Euro, mentre i recuperi contributivi ammontano a oltre 600mila Euro.