Uno spiraglio si apre per la famiglia di Giulio Oliviero, il capitano del peschereccio ‘Rosinella’ originario di Ercolano (Napoli) disperso dallo scorso 19 aprile al largo di Gaeta. I 73mila euro deliberati dalla giunta regionale della Campania per il recupero del natante, inabissato a circa 62 metri di profondità al largo della costa di Baia Domizia, sono arrivati alla famiglia che adesso può sperare nel recupero del corpo.

Quella notte tra il 19 e il 20 aprile sul ‘Rosinella’, oltre a Oliviero, erano presenti anche due marinai tunisini, padre e figlio, i cui corpi a distanza di pochi giorni sono stati recuperati privi di vita. “Dopo cinque mesi di calvario ­ dice la moglie di Oliviero, Rosa Imperato ­ si inizia a intravedere il risultato dell’impegno della Regione Campania nella vicenda della scomparsa del peschereccio che ha causato, la scomparsa anche di mio marito, oltre a quella dei due tunisini. I fondi promessi e stanziati sono finalmente arrivati e utilizzati per il recupero del peschereccio. Con la speranza che il recupero dello scafo possa portare al recupero della salma di mio marito e mettere un punto fermo in questa dolorosissima vicenda”. “Mi preme di cuore ringraziare ­ ha detto infine la moglie di Oliviero ­ chi mi è stato vicino, l’on Luisa Bossa, il consigliere regionale Antonio Marciano e il consigliere comunale Antonio Liberti, che ha fatto da volano tra le diverse istituzioni. Tutte persone che mettono la passione e il cuore nel loro agire quotidiano”.

 

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