Se il comandante Schettino avesse dato l’allarme in tempo, forse non ci sarebbero state vittime, ma non sarebbe stato possibile, con gli strumenti a disposizione, prevedere il naufragio della Costa Concordia. È questo, in sostanza, quanto emerge dalle dichiarazioni rilasciate dal comandante generale del Corpo delle Capitanerie di porto, Marco Brusco,
ascoltato dalla commissione Lavori pubblici del Senato in merito all’incidente della Costa Concordia: “Se il comandante Schettino non avesse fatto perdere un’ora preziosa sarebbe andata di lusso. Si sarebbero potute calare le scialuppe con calma, mettere a loro agio le persone. Invece la prima ora importante è stata persa, si è lavorato in angoscia, lui se ne è andato e ci sono stati ordini contraddittori”. La responsabilità del naufragio della Costa Concordia al Giglio ”è sicuramente del comandante” Francesco Schettino, dice ancora Brusco, sottolineando però che c’è da chiedersi ”perché gli ufficiali che erano con lui, gli stessi che poi sono ‘scivolati’ con il comandante sulla scialuppa, siano rimasti zitti” senza cercare di fermarlo. Dubbi anche sulla manovra di recupero: “Con la lettura della scatola nera verificheremo se è stato realmente un atto di perizia del comandante dopo aver fatto la sciocchezza oppure se sia avvenuta casualmente. C’è l’ipotesi che sia stato casuale. Sarà interessante vedere da scatola nera la tempistica delle ancore”. Ma poi ha aggiunto: “Il fatto che questa nave si sia assestata su quegli scogli e a poca distanza terra ferma ha salvato la vita a tante persone”. Alla domanda se la capitaneria di porto fosse stata avvisata del cosiddetto ‘inchino’, Brusco ha risposto negativamente. “Non sapevamo assolutamente nulla, ma neanche in altre occasione la Capitaneria è stata avvertita, perché è una manovra che rientra nell’ambito della responsabilità del comandante, che nella sua navigazione, purché rispetti le regole e non condizioni la sicurezza di coloro che stanno a bordo, può fare la sua manovra”, ha detto. Intanto sono riprese questa mattina le operazioni di ricerca dei dispersi all’interno della nave Concordia. In realtà, nella parte emersa del relitto, sono andate avanti anche durante la notte. Già a lavoro anche i tecnici della Smit/Neri che si preparano allo svuotamento, forse da sabato prossimo, dei primi sei serbatoi della nave naufragata lo scorso 13 gennaio sulle coste dell’Isola del Giglio. Nessun nuovo varco stamani è stato aperto dai palombari della Marina che oggi lavoreranno di supporto agli altri sub. Le condizioni meteomarine, al momento, sono buone.