A causa del blocco dei Tir, particolarmente grave nel Sud dell’Italia, la Barilla è stata costretta ad avviare le procedure di cassa integrazione per i lavoratori degli stabilimenti di Foggia e Caserta. Lo rende noto la stessa azienda. Per lo stabilimento di Melfi, che da ieri ha dovuto fermare la produzione, la possibilità di avviare le procedure per la cig sarà valutata nei prossimi giorni.
A causa del blocco, gli stabilimenti meridionali non riescono più a ricevere le materie prime necessarie alla produzione e hanno difficoltà a fare uscire il prodotto finito. Difficoltà ci sono anche nello stabilimento di Ascoli, con alcune linee ferme. Meglio va negli stabilimenti del Nord. L’evolversi della situazione è fondamentale. Se infatti i blocchi fossero tolti e il fermo della produzione riguardasse solo pochi giorni, questi – spiegano dall’azienda – potrebbero essere recuperati con la flessibilità interna, evitando così la cassa integrazione. Anche nello stabilimento più importante di Barilla Spa, quello di Pedrignano in provincia di Parma, la situazione è particolarmente difficile. Per oggi la lavorazione è stata confermata su tutti i turni, ma non si esclude la necessità di uno stop già nelle prossime ore viste le difficoltà non solo di approvvigionamento delle materie prime ma anche per le merci in uscita stoccate nei magazzini interni.