Otto droni con telecamere a infrarossi per la visione notturna, due centri di coordinamento a Giugliano e Mondragone, una task force dei vigili del fuoco dedicata, duecento webcamere. Sono i primi provvedimenti ad annunciati dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, al termine della riunione in prefettura a Napoli sulla Terra dei Fuochi. “E’ una guerra e dobbiamo fare di più” ha detto De Luca, annunciando un investimento di circa “50 milioni di euro per le tecnologie e le risorse umane”. “Almeno dieci milioni, saranno investiti – ha spiegato – per le 200 videocamere web e i droni, che consegneremo all’Esercito. Poi ci sarà un sostegno ai vigili del fuoco per gli straordinari del personale e l’attrezzatura dei centri di Giugliano e Mondragone. Alla fine avremo un controllo capillare anche notturno e metteremo in campo una piattaforma informatica unitaria della Regione, ‘Iter’, a disposizione delle forze dell’ordine per un controllo quotidiano e notturno e un sistema di controllo aereo che segnala ogni movimento e ogni incendio”.


Nella sua guerra ai roghi della Terra dei Fuochi, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha sottolineato: “Non dobbiamo più vendere fumo ai cittadini, diremo loro che faremo investimenti adeguati e che che il fenomeno si è dimezzato dal 2012 a oggi, ma anche che se non cresce il grado di civiltà dei cittadini sarà difficile risolvere il problema”. De Luca ha spiegato i provvedimenti previsti al termine della riunione da lui chiesta al prefetto di Napoli, Gerarda Pantalone, e alla quale la rappresentante del governo ha invitato anche, tra gli altri, i rappresentanti della prefettura di Caserta, della Città Metropolitana di Napoli, il commissario per la Terra dei Fuochi Donato Cafagna, il presidente dell’Anci Campania Domenico Tuccillo, e i vertici dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine tra cui i questori di Napoli e Caserta. “Dall’inizio dell’anno – ha sottolineato De Luca – ci sono state 108 persone arrestate per reati ambientali e 340 mezzi sequestrati, mentre da 2012 a oggi c’è stato il dimezzamento roghi, con solo un piccolo aumento l’anno scorso nell’area casertana”. Tra i temi affrontati anche lo spegnimento dei roghi: “Con i vigili del fuoco – ha detto il governatore – abbiamo discusso dell’utilizzo di decine di mezzi di spegnimento che abbiamo dato loro ma il cui utilizzo è stato limitato per problemi di personale. Dobbiamo costituire una squadra ad hoc per intervenire sulla Terra dei Fuochi, perché se i vigili del fuoco sono impegnati sull’ascensore che si blocca e sul cornicione pericolante diventa difficile risolvere il problema”. Nel rapporto con i Comuni dell’area nord di Napoli e della provincia di Caserta, De Luca ha spiegato che “apriremo anche tre siti di stoccaggio dove portare i rifiuti che i Comuni non riescono a smaltire: lì faremo la differenziazione tra vetro, plastica e ferro e smaltiremo gli altri. Dove? Mostreremo presto immagini grafiche dei siti nei quali sono concentrate le discariche e le microdiscariche e la sovrapposizione dei roghi, coincidono”. De Luca ha sottolineato anche che: “Possiamo – ha detto – risolvere la metà del problema della Terra dei Fuochi in tempi brevi ma per risolverlo del tutto c’è bisogno di un maggiore grado di civiltà, perché avremo il territorio che riflette il grado di civiltà che i cittadini potranno esprimere. Se ci sono persone incivili che sversano rifiuti, il territorio sarà sporco, se ci sono aziende che sversano abusivamente gli scarti di lavorazione industriale avremo problemi. Ricordo che gli scarti delle fabbriche di scarpe, di tessili e di pellame e gli sversamenti dei cantieri producono il 25% dei rifiuti accumulati”.

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