La prevenzione nella terra dei fuochi sarà tanto più efficace quanto più le politiche sanitarie sapranno tener conto delle differenze territoriali quanto a vulnerabilità al rischio, ed individuare soluzioni innovative e priorità. Ecco perché partire da una mappa del rischio costruita incrociando variabili biologiche con dati ambientali è così importante. Ne risulterà una rappresentazione del territorio basata sulla relazione tra esposizione ambientale e salute. Il progetto di ricerca SPES (studio di esposizione nella popolazione suscettibile), promosso dalla Regione Campania, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, l’Istituto Nazionale Tumori “Fondazione Pascale” e l’Università Federico II di Napoli utilizzerà i dati sulle matrici ambientali accumulati nell’ambito del piano di monitoraggio “Campania Trasparente”, integrandoli coi nuovi dati di “biomonitoraggio”, riguardanti la presenza di inquinanti chimici di diversa natura (ad esempio metalli e diossine), in diversi fluidi biologici. Questo permetterà di calcolare l’entità della quota del danno biologico individuale provocata dall’ambiente, prima dell’insorgere della malattia. La città di castel volturno contribuirà al campione di 4000 persone della terra dei fuochi con cinquanta volontari selezionati, ai quali verrà effettuato un prelievo di sangue. I cittadini sono quindi invitati a presentarsi, per la selezione, martedì 20 settembre, in piazza Annunziata, al gazebo del progetto SPES. Qui verranno raccolte le disponibilità e i dati anagrafici dei cittadini che intendono far parte del campione (si ricorda di recare con sé un documento di riconoscimento). Successivamente saranno selezionati cinquanta cittadini dai nomi raccolti. Il sindaco Russo sarà il primo a sottoporsi al prelievo.
Rosa Raimondo,
consigliere di maggioranza Castel Volturno