“L’Italia ha troppe discariche mal gestite o non gestite assolutamente ed è assurdo che le famiglie italiane paghino in media 1.200 euro per la raccolta differenziata, un servizio che non dovrebbe essere pagato, ma del quale dovrebbero avvalersi”. Così Helmut Maurer Commissione europea Ambiente al Forum internazionale sui rifiuti Polieco, dove ha presentato la ricetta del cambiamento: “meno discariche e più riciclo, adottando logiche produttive diverse con prodotti che non diventino solo rifiuti ma che anzi siano assolutamente recuperabili. É una scelta dalla quale non si può prescindere se si vuole salvare l’equilibrio dell’ecosistema messo seriamente a rischio”. Maurer ha fatto riferimento anche alle ecoballe campane: “E’ un problema esclusivamente italiano ed è grave che uno Stato membro dell’Europa, che dall’Europa ha anche ricevuto i fondi per la realizzazione degli impianti, smaltisca le ecoballe in Paesi che di certo non si distinguono per una corretta gestione dei rifiuti, come ad esempio la Romania”. Non è mancato il riferimento poi al problema delle plastiche in mare, che sarà affrontato domani in un’apposita sezione del Forum. “Milioni di tonnellate di plastica vengono smaltite ogni anno in mare: è un crimine contro il genere umano”. Da parte sua, invece, il magistrato della Dda di Napoli Catello Maresca ha acceso i riflettori sull’impresa criminale nella gestione dei rifiuti. “Oggi l’impresa mafiosa utilizza una violenza diversa data dal potere contrattuale fornito dalla liquidità economica e dalla capacità operativa in netta violazione delle regole e agli adempimenti burocratici”. Il pm antimafia ha poi aggiunto: “L’impresa mafiosa che lucra nel settore dei rifiuti non è più un’impresa violenta ma un’impresa che ha fatto tesoro della violenza utilizzata nel passato per utilizzare l’intelligenza frutto di tale esperienza. Tale ‘intelligenza’ risiede nella capacità di sedersi ai tavoli decisionali”. Possibili rimedi richiedono, per Maresca, un quadro normativo di riferimento chiaro e coerente. “Qualche passo in avanti è stato infatti, compiuto con la legge sugli ecoreati e sul sistema nazionale di tutela ambientale che dovrebbe essere affiancato da un controllo capillare sulle dichiarazioni fiscali delle aziende che si occupano di smaltimento per risalire ad eventuali illeciti nella gestione dei rifiuti”.