Nicola Schiavone, delfino e reggente dell’ala Schiavone dei Casalesi, intimo’ all’ex primula rossa del clan Michele Zagaria di non intromettersi negli affari relativi al mercato di Fondi (Latina), uno dei piu’ grandi d’Europa, che riforniva praticamente in regime di monopolio attraverso la ditta di trasporti ”La Paganese” e grazie a un accordo con la mafia siciliana.
”Michele tu vuoi bene a mio padre?…Allora devi volere bene anche a me! Lascia stare il mercato di Fondi perche’ e’ una cosa che me la vedo io..”, disse Nicola Schiavone a Michele Zagaria nel corso di un incontro di cui riferisce il collaboratore di giustizia Francesco Cantone. Un summit organizzato dopo l’arresto di Paolo Schiavone, cugino di secondo grado di Nicola e di Costantino Pagano, a cui fittiziamente era intestata la societa di trasporti ”La Paganese” riconducibile a Nicola Schiavone. Il ruolo di vertice del figlio di ”Sandokan” emerge anche dalle dichiarazioni rese da altri collaboratori di giustizia (Gianluca Costa, uomo di fiducia e dipendente di Pagano, e Salvatore Laiso). Nicola Schiavone intervenne direttamente anche per dirimere i contrasti insorti con altre organizzazioni camorriste del Napoletano: una vera e propria guerra per la conquista dei mercati del trasporto su gomma che Pagano avvio’, dai primi anni del 2000, contro ditte contigue ai clan Mallardo di Giugliano in Campania (Napoli) e Licciardi di Secondigliano (Napoli).