CAPODRISE – Una staffetta ideale per non dimenticare. Si è conclusa ieri sera (28 gennaio), nell’aula consiliare di Capodrise, la due giorni – la cui eco, peraltro, ha superato i confini comunali – che la città ha voluto dedicare al ricordo della Shoah, il genocidio del popolo ebraico perseguito durante la Seconda guerra mondiale dall’esercito nazista. La “maratona della memoria” è iniziata venerdì sera, alle 18, nella sala conferenze del “De Gasperi”, in via Matteotti. Il Centro studi presieduto da Salvatore Liquori ha ospitato un reading su testimonianze di sopravvissuti, organizzato in collaborazione con la Federazione italiana teatro amatori, l’associazione “Amici del libro” di Marcianise di Umberto Riccio e patrocinata dal Comune di Capodrise.
L’incontro, che ha avuto un riscontro di pubblico straordinario, è stato moderato dalla giornalista Caterina Vesta. Ad aprire i lavori, il saluto del presidente Liquori: «Ricordare la Shoah – ha detto – non significa né riconoscere una superiorità del dolore degli ebrei rispetto ad altri stermini di cui l’uomo si è reso infausto protagonista, né significa avere solo pietà per i morti, tra i quali migliaia e migliaia di italiani. Ricordare l’Olocausto per noi cristiani, che esaltiamo la centralità della vita, significa lasciarsi attraversare da questa tragedia, in uno spirito di condivisione della sofferenza. Significa capire che in un passato molto vicino, nella civilissima Europa, mentre qualcuno uccideva milioni di persone, altrettanti milioni di persone – ha concluso Liquori – permettevano che ciò accadesse». Davvero toccante è stato, poi, il racconto del sindaco Crescente del suo viaggio in Germania, nei luoghi simbolo dell’antisemitismo nazista. Subito dopo, la parola è passata alla Vesta, che ha presentato il libro “Viaggio nella memoria”, curato dal sociologo Roberto Malinconico per le Edizioni Melagrana. Ma il culmine della commozione si è raggiunto con le storie dei deportati dalle voci del regista Isaia Fuschetti della Fita e dei giovani attori del laboratorio teatrale del “De Gasperi”. La commemorazione del “Giorno della Memoria” è proseguita ieri alle 16 al palazzo municipale. In programma, un convegno di estremo interesse storico animato dai professori Carmine Negro e Giuseppe Ianniello Del Bene. Le conclusioni sono state affidate al sindaco Crescente, il quale, ispirandosi al filosofo tedesco Immanuel Kant, ha affermato che «l’antidoto alla brutalità umana è la coscienza, la legge morale che dovrebbe albergare in ognuno di noi».