I carabinieri di Napoli hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria, con l’accusa di tentata estorsione nei confronti del titolare di un garage, Gennaro Formigli, 70 anni, ritenuto dagli inquirenti il reggente del clan Cimmino del Vomero. La vittima, che aveva ricevuto un messaggio lasciato da alcune persone a uno dei suoi dipendenti (“gli amici del Vomero vogliono parlare”), si è recato in caserma per denunciare l’episodio. Un secondo messaggio, l’uomo, l’ha ricevuto anche mentre era a colloquio con i carabinieri. Il tutto è avvenuto tra giovedì e venerdì. I militari, con la vittima, hanno organizzato un incontro al quale si è fatto vivo anche Formigli. Il reggente si è presentato dicendo: “sono Gennaro, tanto ti basta sapere…in passato – ha detto ancora Formigli – non hai mai aiutato gli amici del Vomero…io mi sono fatto 27 anni di carcere…ora è arrivato il momento di aiutare gli amici in cella: dovete fare un regalo…li dobbiamo mantenere”. Frasi pronunciate senza dimenticare di sottolineare anche l’appartenenza al clan. A questo punto è scattato il blitz durante il quale Formigli è stato bloccato e ammanettato. Il fermo è stato convalidato dall’autorità giudiziaria che ha disposto il carcere per colui che è considerato il reggente del clan Cimmino.

 

 

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