La fantastica cavalcata di Attilio Tesser alla guida del Novara è finita domenica pomeriggio allo stadio di Palermo. E comincia la sfida di Emiliano Mondonico, pronto a rinascere dopo aver sconfitto la malattia che lo ha bloccato per mesi. Il “miracolo” di Tesser e del Novara delle due promozioni consecutive è ormai un ricordo;

anche una società come quella novarese che ha provato ad avere comportamenti poco tradizionali ha dovuto arrendersi alla forza dei numeri: 12 punti in 20 partite sono davvero ben poca cosa, tanto che per la serie B manca solo la certificazione dell’aritmetica. “E’ proprio a questo stato di cose che ho deciso di non rassegnarmi” dichiara il patron del Novara Calcio Massimo De Salvo ed è così che ha preso la decisione di licenziare Tesser. Il tecnico di Montebelluna era stato scelto nella primavera del 2009 dall’allora direttore sportivo Pasquale Sensibile e subito si era creata una sintonia unica tra allenatore e società. E i risultati erano arrivati sul campo: una cavalcata senza rivali in Lega Pro, con la promozione in B che si sarebbe potuta archiviare già a metà campionato. E poi il terzo posto in B con il conseguente passaggio in A dopo i play-off. Un risultato strepitoso, visto che il Novara mancava dalla massima serie da 55 anni. Ma come sembrano lontani quei giorni di giugno: una serie di errori durante la campagna acquisti ha portato gli azzurri a presentarsi sul palcoscenico della serie A con una formazione evidentemente non all’altezza. Tesser ha puntato sulla filosofia che ha sempre condiviso con la società, ovvero cercare il risultato attraverso il bel gioco. Ma in serie A non basta, se la squadra si rivela fragile, se gli attaccanti non segnano e la difesa subisce troppi gol (40, alla media di due a partita). Così il miracolo-Tesser non si è più ripetuto e pian piano il Novara è scivolato in fondo alla classifica. Ora il pallino passa a Mondonico, uno degli allenatori più esperti che ritorna così in serie A a distanza di sette anni: nel 2004-2005 iniziò il torneo alla guida della Fiorentina ma si dimise dopo sette giornate. I suoi problemi di salute, un tumore, avevano commosso il mondo del calcio: aveva dovuto lasciare la guida dell’Albinoleffe (serie B) perché doveva sottoporsi a un delicato intervento chirurgico. Era ritornato, ma poi aveva dovuto abbandonare di nuovo, finché aveva potuto dichiarare a tutti di aver sconfitto la malattia. E ora eccolo di nuovo su una panchina di serie A, la miglior medicina per un allenatore, come confessa lui stesso. “Si chiude un cerchio, un anno dopo l’operazione: torno a vivere la mia vita”, dice Mondonico, che non dimentica chi gli è stato vicino durante i momenti bui, proprio come Tesser: “Se ci salveremo – ha dichiarato – il merito sarà anche suo”. E che il Novara possa ancora salvarsi, Mondonico lo pensa davvero: è stato forse questo a convincere De Salvo a ingaggiarlo.

 

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