La mancanza di un goleador si fa sentire pesantemente ed il Napoli non riesce a capitalizzare neppure contro la Lazio la sua superiorità di gioco. Finisce con un 1-1 che soddisfa i biancocelesti e lascia un po’ di amaro in bocca agli azzurri. La squadra di Sarri sembra impotente di fronte alla cronica mancanza di una punta centrale. Ancora una volta l’allenatore affida a Mertens il ruolo di falso nove, ma i risultati sono deludenti. Quando entra Gabbiadini, al 21′ della ripresa al posto di Insigne, le cose non cambiano di molto. D’altronde l’ex sampdoriano una prima punta non è, può solo adattarsi in un ruolo che non gli è particolarmente congeniale. La Lazio trova al San Paolo un buon punto. La squadra di Inzaghi non fa molto, ma è attenta e molto ben organizzata. A parte il gol del pareggio, segnato da Keita con l’aiuto di Reina, autore di un intervento goffo e fuori tempo, i biancocelesti producono due buone occasioni ad inizio ripresa con Immobile e niente altro. La partita è fondamentalmente piacevole, giocata su un buon ritmo e con una marcata supremazia nel gioco del Napoli alla quale però la Lazio oppone la densità del suo centrocampo a cinque, con gli esterni Anderson e Lulic che, quando gli azzurri attaccano, si schiacciano sulla difesa. Gli uomini di Sarri nel primo tempo riescono ad avvicinarsi di più alla porta di quanto non facciano gli ospiti. In particolare Mertens, schierato dal primo minuto da Sarri al posto di Gabbiadini al centro dell’attacco, si presenta davanti a Marchetti con un paio di conclusioni, una delle quali è ribattuta dal portiere e l’altra sfiora il palo. Sul fronte opposto la difesa azzurra riesce a contenere gli attacchi dei biancocelesti che si affidano alla velocità di Keita ed Immobile che quasi mai, però, i compagni di squadra riescono ad innescare. In avanti si sente che l’apporto di Anderson è limitato perchè il brasiliano viene schierato da Inzaghi come centrocampista esterno e deve continuamente ripiegare non solo su Insigne, ma anche su Ghoulam, quando l’esterno algerino si spinge all’offensiva. Per tutto il primo tempo, gli attacchi della Lazio sono perciò abbastanza prevedibili e facilmente controllati. Il Napoli cerca di ovviare all’assenza di una prima punta lavorando non tanto sulla ricerca del diagonale smarcante per Callejon, quanto piuttosto sulle imbucate centrali di Mertens. In più di un’occasione, sul fronte sinistro dell’attacco partenopeo, Insigne ed Hamsik si scambiano velocemente il pallone con triangoli finalizzati a farsi spazio nella difesa biancoceleste, ma i tentativi vanno quasi sempre a vuoto. Nella ripresa il predominio di gioco del Napoli, a parte le due fiammate di Immobile, si fa più intenso. Gli azzurri trovano il gol del vantaggio con Hamsik, autore di una prova molto positiva, ma dopo appena un minuto la clamorosa papera di Reina, che si fa passare il pallone sotto la pancia su tiro di Keita, regala in pratica il pareggio agli ospiti. A quel punto la Lazio si chiude ancora di più ed il Napoli non riesce a trovare le misure giuste per sbloccare di nuovo il risultato.

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