E’ stato approvato l’Atto Aziendale dell’Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale e di alta specializzazione “Antonio Cardarelli”. Una questione certamente tecnica, che avrà però una forte ricaduta sul tipo e sulla qualità dell’assistenza ai pazienti nei mesi e negli anni a venire. ½L’Approvazione dell’Atto Aziendale, in linea con il Decreto del Commissario ad Acta n°33/2016 “Piano Regionale di Programmazione della Rete Ospedaliera ai sensi del DM 70/2015” – spiega il Direttore generale Ciro Verdoliva – è servito ad adeguare l’Atto Aziendale vigente per garantire sia un’organizzazione coerente e funzionale al perseguimento degli obiettivi di programmazione regionale, anche in relazione ai vincoli propri del Piano di Rientro, sia il rispetto dei nuovi standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza». L’Atto Aziendale, approvato con Decreto Commissariale n°152 del 9 novembre 2016, fa si che il Cardarelli assuma ancor più un ruolo di primo piano per l’offerta di prestazioni sanitarie d’eccellenza, sia per la dimostrata capacità di progettare e realizzare innovazioni nell’area sanitaria, sia per il ruolo assunto nel settore della ricerca scientifica e tecnica, nella formazione di medici e delle professioni sanitarie. ½Non meno – aggiunge Verdoliva – per il fatto che il Cardarelli è la punta di diamante del capoluogo di una Regione che ha fatto della propria Rete dei Servizi Sanitari uno degli elementi forti e fondanti dello sviluppo civile ed economico per i propri cittadini». Non a caso i princìpi ai quali la direzione generale, investendo nel corso della stesura la partecipazione diretta e diffusa sia delle organizzazioni Sindacali che dei dipendenti ricevendone preziosi contributi in termini di puntuali quanto giuste osservazioni che sono state tenute in buon conto per la proposizione finale, si è ispirata nella stesura dell’Atto Aziendale ruotano tutti attorno ad un solo concetto: “mettere il paziente al centro di un percorso di diagnosi e cura che non perda mai di vista la dimensione umana, oltre a quella clinica”. Si è guardato all’umanizzazione e alla personalizzazione dell’assistenza, alla soddisfazione delle esigenze di salute dei pazienti attraverso il miglioramento della qualità dei servizi erogati, alla partecipazione diretta e diffusa degli operatori nei processi e nelle decisioni aziendali per svilupparne il senso di appartenenza e identificazione. E ancora, all’ottenimento del risultato, piuttosto che al mero adempimento, ad un efficiente e razionale impiego delle risorse disponibili per assicurare lo sviluppo dei servizi, alla promozione della formazione come strumento di qualificazione e miglioramento continuo. Tra gli obiettivi, solo per citarne alcuni, aprire l’Azienda all’esterno rendendola sempre più capace di comunicare con gli utenti e di interagire con il proprio ambiente, sviluppare sempre più la capacità di porre l’esigenza dell’assistito al centro di ogni decisione di tipo sanitario (c.d. patient center), continuare ad investire sia sul patrimonio di competenza professionale aziendale che nell’innovazione tecnologica e strutturale e realizzare una fattiva collaborazione con tutte le parti interessate e coinvolte nei processi dell’Azienda. ½In continuità con il suo glorioso passato il Cardarelli – conclude il Direttore generale – deve confermare quel ruolo da protagonista della Sanità campana che lo ha reso famoso nell’immaginaro come come “‘O Spital ‘e Napule”. Sono fermamente convinto che la partecipazione diretta e diffusa degli operatori o dei gruppi che rappresentano interessi collettivi o diffusi nei processi e nelle decisioni aziendali sia uno dei punti fondamentali nella costruzione di un futuro nel quale vengano valorizzate sempre più le eccellenze e tagliati eventuali sprechi».