E’ “lucido e combattivo” l’ex sottosegretario del Pdl Nicola Cosentino il giorno dopo la condanna in primo grado a 9 anni di carcere per concorso esterno in associazione camorristica, la seconda in pochi mesi dopo quella a 4 anni per la corruzione di un agente penitenziario. “Cosentino non ha commesso il reato di concorso esterno – dice Stefano Montone, suo legale con Agostino De Caro – ed è pronto ad affrontare in Appello i tempi supplementari di questa partita, che sarà lunga”. Ieri l’ex coordinatore regionale di Forza Italia e Pdl ha lasciato l’aula del tribunale di Santa Maria Capua Vetere dove si stava celebrando il processo prima della lettura del dispositivo per tornare a Venafro dove sta scontando i domiciliari; in totale Cosentino ha trascorso in regime di detenzione preventiva, tra carcere e domiciliari, oltre tre anni e mezzo. La prospettiva che possa ritornare in carcere, dopo la condanna, esiste; la Procura di Napoli potrebbe presentare apposita richiesta. “Se dovesse accadere una cosa del genere sarebbe un atto persecutorio” dice Montone

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