Caserta – Un appello a votare “SI” al Referendum Costituzionale di domenica 4 dicembre e dare speranza all’Italia. Così stamattina i sindaci della provincia di Caserta hanno voluto sottolineare con convinzione il loro sostegno alle riforme costituzionali. Erano presenti alla conferenza stampa molti dei 26 sindaci di Terra di Lavoro che hanno sottoscritto il documento di appello ai loro cittadini. A coordinare gli interventi Alessandro Tartaglione (Comitato BastaUnSi) che ha spiegato come l’intento dell’appello è stato quello di coinvolgere non soltanto i sindaci delle forze politiche che a livello nazionale sono a sostegno del “SI”, ma anche quei sindaci non schierati, che si sono caratterizzati per una loro esperienza civica e di cambiamento nei territori di appartenenza”. “Il documento sottoscritto – ha continuato Tartaglione – punta a sottolineare le novità della riforma costituzionale a partire dalla nuova funzione del Senato che diventa uno strumento democratico di raccordo tra Stato ed autonomie locali. Un potente dispositivo attraverso il quale gli Enti Locali, Regioni e Comuni, avranno la possibilità di dare voce ai territori”. Il Sindaco di Santa Maria Capua Vetere Antonio Mirra, assente alla conferenza stampa per motivi istituzionali, ha inviato una sua nota: “Da Sindaco – ha dichiarato – ritengo che una maggiore rapidità nel legiferare, una più proficua e chiara individuazione delle competenze tra Stato e Regioni e un abbattimento dei costi della politica, contribuiscano ad accorciare le distanze con i territori e costituiscano un’occasione unica per rafforzare il rapporto con i cittadini che vedono in noi i loro più diretti interlocutori. Sta a noi tutti trasmettere questo messaggio di novità e coinvolgere la cittadinanza”. La sindaca di Recale Patrizia Vestini ha spiegato di “essersi sentita in dovere di evidenziare come molte delle discussioni in atto nella pubblica opinione siano completamente estranee al merito della Riforma Costituzionale. Siamo davanti ad una riforma vera che cambierà la vita dei cittadini con un protagonismo dei territori i quali saranno rappresentati in Senato da sindaci e Consiglieri Regionali, cioè da coloro che sono più vicini alle esigenze dei cittadini”. Il sindaco di Marcianise Antonello Velardi oltre a sottolineare la necessità di rinnovare la Carta Costituzionale ha voluto soffermarsi anche sul momento politico che stiamo attraversando. “La vittoria del No – ha spiegato Velardi – sarebbe un segnale negativo per il nostro Paese. Darebbe la sensazione che nulla può cambiare. Noi amministratori, costretti ad operare quotidianamente in una palude burocratica, abbiamo bisogno di un forte segnale di speranza e di cambiamento”. Il sindaco di Santa Maria La Fossa Antonio Papa, oltre a rimarcare le ragioni dei suoi colleghi, ha evidenziato come per la prima volta, con questa riforma, sarà previsto nella Costituzione la parità di genere nella rappresentanza nelle istituzioni”. Il Sindaco di San Nicola La Strada Vito Marotta ed il sindaco di Roccamonfina Carlo Montefusco hanno posto l’accento sulla necessità di spiegare per bene ai cittadini le novità che porterà la riforma, visto che spesso si parla con un linguaggio da addetti ai lavori o, peggio, di cose che con la riforma costituzionale non c’entrano assolutamente niente. A concludere i lavori della conferenza stampa il sindaco di Caserta Carlo Marino: “Votare SI’ vuol dire testimoniare una voglia di cambiamento, di innovazione, che appare necessaria soprattutto per i cittadini dei Comuni di un Sud che deve rivitalizzarsi, diventando centrale nel processo di sviluppo del Paese e superando con maggiore slancio anche le difficoltà economiche e sociali esistenti. Invito i casertani a partecipare a questa consultazione referendaria. Con la vittoria del “SI’” viene archiviato il bicameralismo perfetto, che rende ingessato il sistema, impedendo di dare risposte veloci e concrete ai cittadini. Questa riforma, poi, comporta anche un’importante riduzione dei costi della politica. Dobbiamo decidere se vogliamo essere un Paese che ha voglia di cambiare, spingendo verso una riforma forte dello Stato e degli enti locali, oppure essere conservatori. Io auspico che vinca il “SI’” perché è necessaria una svolta, che rilanci un processo virtuoso di riforma dell’architettura istituzionale dell’Italia, snellendo i meccanismi burocratici in modo da semplificare le procedure e favorire una ripresa della crescita economica”.