Mentono spudoratamente o sono solo disinformati? È la domanda che ci siamo posti dopo aver letto, con un certo stupore, le dichiarazioni del gruppo “Cesa C’è” riguardo la tardiva partenza del servizio di refezione scolastica e l’ordinanza di chiusura della Scuola Media. Per quanto riguarda la mensa scolastica, è davvero molto subdolo e scorretto questo tentativo di far ricadere sull’Amministrazione una responsabilità che non ha, soprattutto alla luce della riunione che avvenne tra la maggioranza, capigruppo di minoranza – quindi anche di “Cesa C’è” – e Responsabili degli uffici comunali. In quella riunione furono dettagliate tutte le cause che avevano portato al ritardo, nessuna imputabile a qualche negligenza dell’Amministrazione o dell’Ufficio preposto che, anzi, aveva provveduto a preparare ed inviare tutta la documentazione in larghissimo anticipo rispetto agli anni scorsi. In quella sede, fu chiaro a tutti i presenti dove e perché si era verificata la problematica tanto che, insieme, si valutarono anche possibili soluzioni per evitare problemi futuri. È davvero molto scorretto, quindi, – ad un mese di distanza e con la mensa finalmente partita – fare accuse e puntare il dito in modo così strumentale e falso. Veniamo all’ordinanza di chiusura della scuola Media Bagno. Dato il periodo pre-natalizio, “Cesa C’è” ha pensato bene di “addobbare” i fatti con spunti tratti da qualche romanzo del genere fantasy. I fatti, però, sono cocciuti e per quanto possa essere sapiente la “regia”, non si prestano facilmente ad un utilizzo distorto o mendace. E i fatti sono questi: la scuola media è stata chiusa perché quello che sembrava essere un guasto riparabile in un paio di giorni si è rivelato invece essere un guasto molto più rilevante. Attenzione si parla di guasto, non certamente di manutenzione non effettuata per tempo. Soprattutto il guasto si è manifestato alle tubazioni presenti nel sottosuolo. Si è reso necessario fare uno scavo di decine di metri e provvedere alla rimozione e alla sostituzione di oltre 150 metri di tubi. Inoltre, questi tubi non erano neanche disponibili dai rifornitori e pertanto si è dovuto attendere che arrivassero. Nella forzata attesa di questi tubi, la squadra di manutenzione ha però continuato a lavorare affinché tutto fosse pronto. Per evitare di arrivare alla chiusura della scuola, si sono anche valutate soluzioni alternative per riscaldare le aule – insieme ad una delegazione di genitori venuti in Comune – ma che si sono rivelate impercorribili sia in termini di fattibilità che di tempi d’attuazione. Nessun ritardo nella verifica dell’impianto di riscaldamento, quindi, come sostenuto da “Cesa C’è” e nessun mugugno dei professori che, anzi, vicepreside Nicola De Michele in testa, sono sempre stati informati e collaborativi nonostante l’evidente disagio. A ben vedere, però, in questo mare di deliberata e studiata disinformazione finalizzata esclusivamente a colpire l’Amministrazione, il gruppo “Cesa C’è” dice anche una cosa vera: quando scrive di “approssimazione, logorii, paralisi, polemiche interne, bracci di ferro e perdita di vista del paese reale” sta effettivamente descrivendo se stesso e la sua attuale condizione, viste le fughe e le recenti prese di distanza che si sono registrate.
L’amministrazione comunale di Cesa