I carabinieri del nucleo investigativo del Comando Provinciale di Roma hanno arrestato tre persone in provincia di Napoli, accusate del furto e del successivo riciclaggio, in soli 6 mesi, di oltre cento auto per il servizio car sharing nella Capitale. L’indagine è stata avviata dopo la denuncia di rappresentanti legali di ENI S.p.A., titolare del servizio di car­sharing, dopo aver subito danni per oltre un milione e mezzo di euro.

A quanto reso noto gli indagati, utilizzando falsi account, riuscivano secondo le indagini a entrare in possesso delle macchine parcheggiate per le strade di Roma, in cui manomettevano il computer di bordo rendendole ‘invisibili’ alla sala operativa dell’azienda. Poi le portavano nella provincia di Napoli dove venivano smontate rapidamente e vendute come pezzi di ricambio al mercato nero. L’indagine è scattata a giugno 2015. A quanto ricostruito, gli arrestati creavano account sul portale del servizio di car sharing intestati a persone a cui avevano rubato dati anagrafici, numero dei documenti, utenze telefoniche e numero di carte di credito. In questo modo riuscivano ad entrare in possesso delle macchine in cui manomettevano il computer di bordo con il relativo dispositivo di geo­localizzazione, rendendole invisibili alla sala operativa dell’azienda. Con questo sistema, in soli sei mesi, hanno messo a segno oltre 100 colpi. Dopo aver raggiunto Roma con il treno, in giornata rientravano a Napoli riuscendo a portare con loro addirittura tre macchine a volta, percorrendo a tutta velocità la tratta autostradale Roma-Napoli. Durante le perquisizioni domiciliari sono state trovate diverse carte di credito, schede telefoniche e documenti intestati a terze persone. Individuate anche diverse persone che prestavano i propri dati personali per richiedere le carte di credito utilizzate per la registrazione al portale del servizio di car sharing mentre altri due uomini si occupavano del riciclaggio delle auto. In un’occasione gli arrestati dopo aver rubato una macchina a Roma ne hanno dichiarato lo smarrimento della targa a Napoli e l’hanno reimmatricolata vendendola poi a un ignaro acquirente residente nella provincia di Matera.

 

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