”In merito all’ipotesi di violenza sessuale di gruppo avvenuta a Isola del Liri ( Frosinone), teniamo a precisare che la sentenza della Corte di Cassazione di ieri non ha solo stabilito un fondamentale principio in base al quale in caso di violenza sessuale di gruppo la custodia cautelare in carcere non e’ l’unica misura di sicurezza applicabile
– ben potendo essere applicata, ove ne ricorrano i presupposti, altra meno afflittiva -, ma entrando nel merito della vicenda ha anche esplicitamente evidenziato la necessita’ che il Tribunale del riesame svolga una rivalutazione del quadro indiziario”. Lo dichiarano all’ANSA gli avvocati Giuseppe Di Mascio, Mariangela Di Passo ed Eduardo Rotondi, che difendono uno dei due ventenni accusati di aver violentato una minorenne all’uscita da un pub nella cittadina in provincia di Frosinone. La presa di posizione dei due legali arriva dopo la sentenza della Cassazione che ha annullato un’ordinanza del tribunale del riesame di Cassino(Frosinone) con la quale era stato confermato il carcere per i due giovani. La Suprema Corte ha stabilito che nei procedimenti per violenza sessuale di gruppo il giudice non e’ piu’ obbligato a disporre o a mantenere la custodia in carcere dell’indagato, ma puo’ applicare misure cautelari alternative. ”Questo passaggio della sentenza- concludono gli avvocati Di Mascio, Di Passo e Rotondi – e’ particolarmente importante in quanto rimette in discussione l’intero impianto accusatorio”.