Piedimonte Matese – Il PD ricomincia da zero, anzi da due. Sono i due commissariamenti con i quali il partito democratico deve fare conti . Ora per il futuro. Sarà, infatti, l’anno del rinnovo del consiglio comunale, dove il Pd svolgeva la parte dominante in termini di peso numerico e politico, sottoposto alla misura del commissariamento dopo le dimissioni della maggioranza di centro sinistra di “Piedimonte Democratica” ed ancora prima dell’ex sindaco, Vincenzo Cappello, per i noti fatti dei presunti illeciti nel campo della gestione dei rifiuti per le conseguenze della nota vicenda- inchiesta “Assopigliatutto” resettata dal gip in riferimento alle misure cautelari originariamente applicate e poi modificate o revocate. Sono i fronti- la situazione interna del partito e quella complessa della gestione comunale- su cui dovrà muoversi il partito che in città è allo sbando: lacerato ed in cerca di una normale vita interna dopo le soluzioni provvisorie del passato recente, un tesseramento – farsa dell’anno appena alle spalle e di una corretta registrazione di tesserati per l’anno or ora avviato. Un commissariamento, ampiamente in ritardo rispetto alla prima vicenda, quella legata alla vicenda giudiziaria all’ex assessore Ferraiuolo, allora segretario politico della sezione, che dovrà mettere in corso tutti gli sforzi di mediazione e di equilibrio per tenere insieme quelle che sono le due anime (quella cappelliana e quella facente capo al consigliere regionale Gennaro Oliviero) che da tempo agitano e si contendono la guida del partito (da ultimo il risultato negativo al referendum costituzionale avvenuto in un momento così lacerante per il partito ). Una pacificazione, un cammino unitario che è un obiettivo molto difficile per come stanno le cose. E gli animi. Se poi un commissario, come il senatore Mirabelli (anche commissario provinciale), è preso anche da tanti altri impegni.
Michele Martuscelli