NAPOLI – La Dia di Napoli ha arrestato sette persone, tutte riconducibili al clan Potenza-Iorio. L’operazione “Megaride” in corso dalle prime ore di questa mattina, ha impegnato il personale del Centro operativo dalla Dia di Napoli, su richiesta della locale Dda, e fa seguito all’ordinanza eseguita il 30 giugno scorso sul riciclaggio di capitali della criminalita’ organizzata nelle attivita’ di ristorazione (che aveva coinvolto anche l’ex capo della squadra mobile di Napoli, Vittorio Pisani, accusato di favoreggiamento).
In carcere sono finiti Bruno Potenza (classe ’62); Mario Potenza (classe ’88); Raffaele Terminiello (classe ’68), risultato irreperibile; Nunzia Maria Aragione, moglie di Bruno; Francesco Russo (classe ’51), mentre Assunta Potenza, sorella di Bruno e Salvatore, e’ agli arresti domiciliari. Tra i destinatari vi era anche il capostipite della famiglia, Mario Potenza, gia’ ai domiciliari, che pero’ e’ deceduto lo scorso 15 gennaio. Una nota della procura informa del reimpiego di capitali illeciti riferibili a Salvatore Lo Russo, capo dell’omonimo sodalizio camorristico di Miano e oggi collaboratore di giustizia, e alla famiglia Potenza. Le intercettazioni ambientali a casa di quest’ultimo hanno permesso di confermare gli stretti legami tra la famiglia Potenza e il clan Lo Russo, e in particolare del comune interesse nell’ambito della ristorazione. Le stesse intercettazioni hanno permesso di verificare le attivita’ di usura, soprattutto verso piccoli imprenditori, esercitate dalla famiglia. Quanto al filone del riciclaggio di ingenti capitali all’estero, e’ stato accertato che, grazie anche tramite prestanome (come Franco Russo), parte consistente delle ricchezze illecite della famiglia e’ stata trasferita in Svizzera. La collaborazione con la Procura federale di Lugano ha consentito di accertare l’esistenza di conti accesi presso istituti bancari elvetici riferibili alla famiglia Potenza, e di sequestrare oltre un milione di euro in contanti.