Piedimonte Matese- “ Rincorrete i vostri sogni e chiedetevi che cosa potete dare alla vostra terra”. Una bellissima mattinata, nella rinnovata sala dell’Ipsart “Cappello” di Piedimonte Matese, scandita dalle parole del cuoco-contadino Pietro Parisi anzi dalla sua testimonianza umana e professionale e da “quella voglia di riprendersi in mano la vita” – come ha commentato al termine la dirigente scolastica, Filomena Rossi- che ha coinvolta la mente ed i cuori degli studenti . Un incontro “naturale” tra chi come Parisi che ha fatto del rapporto con il patrimonio di risorse agricole ed ittiche un tratto fondamentale della sua filosofia di vita ed un istituto che da sempre è punto di riferimento della tradizione eno-gastronomica matesina, di scuola aperta al territorio ed alle buone pratiche : un incontro tra chi punta a valorizzare l’identità dei luoghi in chiave formativa e professionale. Un faccia a faccia che fa parte della serie di iniziative ideate dall’Istituto matesino nell’ambito della pianificazione didattica che segue quella con l’imprenditore-pizzaiolo, caiatino Franco Pepe patron di “Pepe in grani” e l’alifana Antonietta Melillo attivista di “Slow Food” (non a caso presente anche oggi).Storie di successo e di speranza. In tale ottica anche l’incontro con lo chef Parisi. Con linguaggio colloquiale e diretto, parlando della propria esperienza umana, come il suo passato da obeso, raccolta anche in un libro (“La Dieta che mi ha fatto dimagrire”), Parisi ha incoraggiato i ragazzi e le ragazze che si stanno formando in una terra con un alto tasso di emigrazione giovanile, a rincorrere i sogni a credere in se stessi : occorre parlare delle cose negative ma anche e soprattutto delle cose positive e le cose importanti nascono da questi confronti” ha sottolineato il cuoco contadino come ama definirsi. Un aspetto notevole, infatti, è stato anche quello di incoraggiare i contatti con “i piccoli produttori del territorio, dare luce ai sacrifici di questi uomini e queste donne, diffondere la conoscenza di metodi sani di produzione, trasformazione e lavorazione del cibo, facendo riemergere le buone tradizioni che non dovrebbero mai essere privilegio per pochi. Per Pietro cucinare è cultura e non solo manualità e il rapporto con i contadini, la possibilità di osservare i loro volti, è un sostegno prezioso nella sua ricerca di nuove strade da percorrere”. Ma chi è Pietro Parisi? Un cuoco che dopo il percorso universitario “si è formato alla corte di “mostri sacri” della cucina internazionale, quali Alain Ducasse e Gualtiero Marchesi. Dopo alcune prestigiose esperienze in Italia, Francia, Svizzera e negli Emirati Arabi al “Burj al-Arab” (uno degli hotel più lussuosi al mondo), nel 2005 torna in Campania per aprire il suo ristorante: “Era Ora” resistendo e respingendo le minacce di clan della camorra per il pagamento del pizzo. Sostenibilità( sostegno all’agricoltura locale) e legalità : una lezione di vita per gli studenti.
Michele Martuscelli