Protesta dei lavoratori a due passi dai turisti pronti a entrate negli Scavi archeologici. È lo scenario all’ingresso di piazza Esedra a Pompei (Napoli), dove è in corso l’annunciata manifestazione dei coordinamenti nazionali per i beni culturali dei sindacati Unsa e Flp. Una quarantina i lavoratori che stanno partecipando a una protesta proprio dove più tardi è atteso l’arrivo del commissario Ue Cretu e del ministro per i Beni culturali Franceschini. Distribuiti volantini in italiano e inglese su cui è scritto: ”Siamo qui per salvaguardare il sito di Pompei, siamo qui a tutelare la salute dei lavoratori”. Al centro della protesta le condizioni di lavoro nel sito: ”Lavoratori che devono vigilare – sottolinea Antonio Pepe, vicesegretario regionale e referente a Pompei dell’Unsa – su un’area ampia 66 ettari. Numeri che fanno sì che a turno siano presenti appena 23 operatori. Chiediamo da tempo un incontro sulla problematica come sulla presenza di amianto in alcuni uffici, senza ricevere risposte”. Pepe respinge anche le accuse legate ai recenti crolli registratisi agli Scavi: ”Di crolli prima degli ultimi ce ne sono stato diversi e non mi pare fossero in corso vertenze. La verità è che i crolli sono dovuti all’incuria”. ”Abbiamo chiesto di affrontare le questioni direttamente col ministro Franceschini – sottolinea a il segretario generale Unsa Massimo Battaglia – ma finora non abbiamo ricevuto risposte. Chiediamo ad esempio di rivedere il blocco del turn over”.
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