C’è voluto un bel po’ di tempo ma finalmente nei prossimi giorni verranno al pettine tutti i nodi legati alla nomina di Vincenzo Giardullo ad assessore con deleghe a Bilancio e Finanze. Il componente della giunta di Orta di Atella, designato dal sindaco Giuseppe Mozzillo, finì al centro di un esposto all’Autorità nazionale anticorruzione presentato nell’agosto 2016 da Eduardo Indaco e Ferdinando D’Ambrosio. I due consiglieri denunciarono l’illegittimità del provvedimento sindacale per l’inconferibilità della carica. Giardullo non poteva essere nominato assessore per aver ricoperto negli anni precedenti ben due incarichi retribuiti presso il Comune. Il membro dell’esecutivo ha fatto parte nel 2014 del collegio dei revisori e del nucleo di valutazione nel 2015. Dopo un’accurata valutazione della documentazione l’organismo guidato da Raffaele Cantone a breve si pronuncerà scrivendo una parola definitiva sul caso Giardullo. Per chiudere la pratica l’Anac ha convocato a Roma i sottoscrittori dell’esposto. Indaco e D’Ambrosio saranno ascoltati la settimana prossima. Quale sarà l’esito? Da quanto si apprende appare scontato. Il team di Cantone avrebbe già inviato gli atti anche alla Procura competente. Quindi si profila la bocciatura della nomina conferita dal sindaco. E quest’ultimo rischia di doverne dar conto alla Corte dei Conti e non solo. Per non parlare dell’ennesima figuraccia dell’amministrazione comunale. In attesa della decisione dell’Anac, Nando D’Ambrosio, che sta svolgendo al meglio il ruolo di presidente della commissione consiliare Trasparenza e controllo atti, ha posto la questione all’attenzione di Raffaele Picaro, presidente del collegio dei revisori di Orta di Atella, e del prefetto di Caserta Arturo De Felice. Sulla scorta di precisi e fondati riferimenti normativi il capogruppo di Campania Libera ha chiesto di “verificare la sussistenza delle condizioni di inconferibilità dell’incarico di assessore al Dott. Giardullo Enzo, e chiaramente anche tutti gli altri componenti la Giunta Comunale, per tutte le ragioni rappresentate, in particolare per palese contrasto e violazione di cui al D.Lgs. 39/2013. Conseguenzialmente adottare tutti i provvedimenti del caso”.
D’Ambrosio si riserva inoltre di “attivare ogni altro canale istituzionale, non escluso il ricorso alla Magistratura competente in materia penale e contabile”. I guai per Mozzillo e company finiscono qua? Macché. Giardullo potrebbe essere solo il primo tassello della giunta a saltare. Sulla sua scia si intravede un altro assessore. Si tratta di Rocco Russo, delegato alla Pubblica istruzione. A quanto pare i consiglieri del Movimento 5 Stelle, sempre attivi sul fronte della legalità e della trasparenza degli atti amministrativi, stanno redigendo un esposto da inviare sempre all’Anac per valutare la posizione di Russo. E la sua inconferibilità, a detta dell’opposizione, appare addirittura più palese e inconfutabile di quella di Giardullo. Dal 2010 al 2015 l’attuale assessore alla Pubblica istruzione ha ricoperto l’incarico di staffista presso il Comune ortese intascando la modica cifra di circa 30mila euro. Se anche l’esposto dei pentastellati fosse accolto da Cantone l’esecutivo Mozzillo sarebbe dichiarato per due quinti “abusivo”. E la giunta smantellata per via legale. L’album delle figuracce e degli errori politico-amministrativi è ormai completo. Ma il sindaco e i suoi boys continuano imperterriti a collezionare “doppioni”.
Mario De Michele