A pochi giorni dalla fine del mandato, la Commissione Straordinaria per la gestione dell’Azienda Ospedaliera S. Anna e San Sebastiano di Caserta, anziché predisporre una regolare contrattazione con i rappresentanti sindacali, ha eluso il nocciolo della questione, limitandosi alla produzione di note, circolari e delibere sulle politiche del personale, dal sapore propagandistico e denigratorio delle funzioni dei lavoratori, ed è quindi intervenuta con provvedimenti insoliti e inopportuni. Nel corso degli ultimi due anni, i sindacati, in particolare le RSU di CGIL FP, CISL FP, UIL FPL, FIALS inutilmente hanno cercato più volte il confronto con i Commissari per determinare il contratto decentrato, a partire dalla giusta definizione dei fondi, ma non hanno ottenuto alcun risultato. Invece, le stesse, sono state insistentemente chiamate al tavolo, ma soltanto per approvare decreti commissariali regionali, già respinti apertamente dalle segreterie regionali delle organizzazioni sindacali. In particolare, le iniziative della Commissione Straordinaria, riguardanti i buoni ticket e l’orario di servizio, istituti contrattuali che erano stati inseriti in una piattaforma unitaria, consegnata da più di un anno, sono state riproposte come pura applicazione burocratica delle volontà dei Commissari regionali, fondate esclusivamente sul risparmio di spesa, a danno degli spazi contrattuali e del servizio. La frenetica attività amministrativa prodotta in questi ultimi mesi, alla vigilia del termine del mandato della Commissione Straordinaria, appare come un’aperta volontà di ipotecare pesantemente gli indirizzi futuri della prossima direzione strategica e del merito del confronto contrattuale. La forte riduzione che i commissari vorrebbero attuare, in merito all’erogazione dei buoni pasto, nonché la modifica drastica della rilevazione delle presenze e dell’orario di servizio del personale, rappresentano chiaramente tale volontà. Premesso che nel nosocomio casertano i lavoratori nulla hanno avuto mai a che vedere con atteggiamenti e comportamenti truffaldini, che pure giustificherebbero il costoso cambio del sistema di rilevazione presenze mediante impronta digitale, tale provvedimento appare come un’iniziativa pubblicitaria, dal sapore repressivo e pregiudizievole. Ciò nonostante, le OO.SS. si sono dichiarate ancora una volta del tutto disponibili a valutare l’efficacia degli attuali controlli e apportare le eventuali modifiche. “Nell’ottica del risparmio tout court, che imbriglia i servizi e nega gli spazi contrattuali e salariali, – ha dichiarato Felice Zinno, Segretario Generale della CGIL FP della provincia di Caserta – ci sono da considerare pure i provvedimenti riguardanti la pulizia dell’ospedale e il Centro Unico di Prenotazione. Due punti cruciali dell’attività ospedaliera, messi a dura prova da provvedimenti di risparmio fine a se stessi, con la conseguenza di atti vandalici e violenti nei confronti dei lavoratori, da parte di un’utenza sempre più esasperata, costretta a file interminabili per la drastica riduzione degli sportelli”.