Il sindaco Carlo Marino sta appena entrando nel nono mese di sindacatura e, alla luce di quanto verificatosi stamattina, potremmo tranquillamente scrivere la parola fine al grande bluff iniziato nello scorso giugno. Lapertura di una seria indagine sullavventura edilizia di Salvatore Capacchione alla Saint Gobain e la nuova sospensione che ha colpito il dirigente Carmine Sorbo (stavolta per un anno a causa di un tentativo di vendere la gara dei rifiuti del comune capoluogo) ci spingono a chiedere le dimissioni del primo cittadino. Marino, ben sapendo che Capacchione stava forzando la mano in virtù di un atto quanto meno dubbio, ha deciso egualmente di sostenere il fratello della senatrice Rosaria Capacchione per mero opportunismo politico e clientelare. Enrico Tresca, attuale segretario del Pd, era assieme agli altri consiglieri comunali dimissionari quando Cobianchi e Maietta denunciarono lillecito commesso da Sorbo alla stampa. Nessuno, nel Pd o nella maggioranza, si è fatto scrupolo di pagare lassistenza legale a Capacchione. Il cugino del sindaco, lingegnere Giovanni Natale, sarà chiamato dai consiglieri comunali di Speranza per Caserta a chiarire i termini del parere rilasciato alla giunta comunale, parere che è risultato determinante per la costituzione in giudizio ad adiuvandum dellamministrazione. In merito alla vicenda Sorbo si conferma lassoluta mancanza di buon senso del sindaco che, appena rientrato lo stesso Sorbo da una sospensione per peculato, non ha trovato niente di meglio da fare che metterlo a capo di alcuni settori delicatissimi della macchina comunale, come quello della Pulizia Municipale. Perplessità simili a quelle che Speranza manifesta costantemente verso laltro dirigente, Francesco Biondi, pluripremiato, plurindagato e pregiudicato prescritto per un altro abuso edilizio, quello dei fratelli la Bufala. Abbiamo preso atto in autunno che il sindaco Marino, insieme allassessore Pica, sono stati pronti a confermare tutti i benefici e i premi per i dirigenti nonostante il loro rendimento professionale, al netto delle inchieste e dei provvedimenti emessi dalla magistratura, ci ha condotto al primo e, forse, anche al secondo dissesto. Il sindaco Marino dovrebbe ragionare su quanto successo e, con onestà e trasparenza, rendersi conto dellimpossibilità di andare ancora avanti senza compromettere ulteriormente limmagine del capoluogo, ieri sera tornato alla ribalta delle cronache nazionali per lo scandalo tessere nel Pd. La giunta delle eccellenze che avrebbero dovuto risollevare Caserta è stata solo una promessa elettorale e ora rischiamo di andar peggio con un rimpasto per premiare i figli di e le malsane istanze genitoriali e patronali pronti, ancora una volta nonostante tutto e tutti, a spartirsi quel poco che rimane della città. I dirigenti sono tutti al loro posto, con pieni poteri, senza che Marino abbia mosso un passo per spingerli a lasciare e a cambiare Comune. Cosa altro devono aspettare i casertani per veder tornare un barlume di dignità al Comune di Caserta?

Speranza per Caserta

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