Il dirigente amministrativo dell’istituto Pascale, l’istituto per la cura dei tumori di Napoli, finito oggi ai domiciliari nell’ambito di una indagine della Guardia di Finanza sulla fornitura di apparecchiature medicali, si chiama Elio Abbondante ed è anche il direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro. Abbondante è finito agli arresti domiciliari per ipotesi di reato rilevate nell’ambito del suo ruolo di dirigente amministrativo del Pascale.

 

Elia Abbondante, secondo quanto viene sottolineato dagli inquirenti, avrebbe omesso deliberatamente di “bloccare” le procedure amministrative attivate dal primario del Pascale Francesco Izzo per l’acquisto di beni presso le società riconducibili, a lui e alla moglie, Giulia Di Capua, malgrado la palese illegittimità delle procedure. L’illecito “schema negoziale” adottato da Izzo e dalla moglie ha consentito ai coniugi di ottenere altissimi margini di guadagno: il valore complessivo delle commesse finite alle società riconducibili a Izzo e Di Capua, a partire dal 2012, è stimato in circa 1,922 milioni di euro, praticamente la stessa somma che la Guardia di Finanza ha recuperato oggi, tra conti correnti, beni mobili e immobili, finiti sotto sequestro su disposizione dell’autorità giudiziaria. Elia Abbondante, all’epoca dei fatti (dal 2012 al dicembre 2015) responsabile unico del procedimento all’istituto Pascale, è scritto ancora nel comunicato a firma del procuratore aggiunto D’Avino e del vicario del procuratore di Napoli Fragliasso, “era cointeressato in affari con i coniugi Izzo-Di Capua in una società, la Geco srl”.

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