CASERTA. Si è tenuto ieri mattina, 6 marzo, nell’aula magna dell’istituto “Francesco Giordani” di Caserta, diretto da Antonella Serpico, l’“Opendata day”, dal titolo “La trasparenza come stile di vita”. Interessanti sul tema, gli interventi, in collegamento da Pisa, degli ingegneri informatici Luca Laudadio e Carmine Benedetto, i quali hanno fornito una testimonianza dell’alto valore economico degli open data con la loro start-up Ecateo, ideata per la regione Toscana. Presente all’incontro, tra gli altri, anche Antonia Girfatti, rappresentante del Centro Europe Direct Asi Caserta, che ha parlato dell’Unione Europea e dell’efficacia dei Fondi strutturali sul nostro territorio. L’evento ha rappresentato una tappa importante del progetto più ampio denominato “A scuola di Opencoesione” (ASOC 16/17), frutto di un accordo tra il Ministero dell’Istruzione e il Dipartimento delle Politiche di coesione. «Si tratta – spiega la dirigente Serpico – di un percorso di didattica innovativa, che prevede il monitoraggio di una spesa pubblica finanziata, in tutto o in parte, dall’Unione Europea e relativa, in particolare, alle politiche regionali. L’obiettivo finale è quello di promuove negli studenti – in questo caso, quelli della II A del Liceo di Scienze applicate, guidati dalla professoressa Rita Raucci – i principi di cittadinanza consapevole, scoprendo come e quanto nel proprio territorio le politiche di coesione abbiano prodotto risultati positivi in termini di valorizzazione, crescita e competitività». Il progetto prevede l’impiego di tecnologie di informazione e comunicazione, partendo dall’uso degli open data relativi agli investimenti pubblici. Oggetto del monitoraggio per gli studenti del “Giordani”, così come illustrato in dettaglio dagli stessi durante la mattinata, è un finanziamento avente ad oggetto il parco e il giardino inglese della Reggia: un’esperienza che testimonia, per le difficoltà nel reperimento delle informazioni, quanto la trasparenza delle pubbliche amministrazioni sia solo agli esordi. «La sperimentazione – conclude Serpico –, attraverso percorsi che aiutano a rafforzare l’identità territoriale degli studenti, rappresenta oggi più che mai un’esigenza alla quale il “Giordani”, con questo ed altri progetti, sta dando risposte significative».


 

 

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