PIEDIMONTE MATESE – Cosa volete fare del “Mascagni”? Una sollecitazione, sotto forma di lettera aperta, ad uscire allo scoperto, o meglio a manifestare quali sono le intenzioni del gruppo Visone sul futuro del cine-teatro Mascagni di cui è proprietario. Prima possibile. A porre la questione è il sindaco Vincenzo Cappello a nome dell’amministrazione comunale in un manifesto affisso in città, impegnandosi anche a forme di sostegno economico. Il sindaco ricorda le tappe recenti della vicenda con il rilascio del premesso, rinnovato nel 2010, per il recupero della struttura chiusa da oltre un ventennio : obiettivi ed impegni dichiari nell’ambito di incontri pubblici con gli organi di informazione. “ Eccetto un transennamento dell’area di intervento, l’attività edilizia si ferma dopo poco e ad oggi tutto langue! E’ inutile dire che, in questi anni, tantissimi sono stati i cittadini che ci hanno chiesto di conoscere il destino del Mascagni e dei lavori di restauro, senza che purtroppo nulla noi potessimo aggiungere a ciò che è stato appena ricordato.

Oggi- scrive il sindaco- certi di interpretare i sentimenti e le giuste aspettative dell’intera cittadinanza, ci rivolgiamo pubblicamente ai proprietari ai quali chiediamo una risposta, convinti che essi la debbano, non all’Amministrazione comunale ma a tutti i cittadini di Piedimonte Matese e dell’intero comprensorio. Faccia conoscere al più presto il gruppo Visone quali sono le sue intenzioni sul futuro di un immobile che, se pure giuridicamente è di proprietà privata, dal punto di vista storico, culturale e sentimentale appartiene ad un’intera comunità che non tollera più di vederlo letteralmente cadere a pezzi senza che si faccia nulla per restituirlo alla sua funzione e alla sua originaria bellezza architettonica. L’Amministrazione Comunale è pronta a discutere con i proprietari di ogni possibile soluzione che serva a raggiungere tale scopo, assumendosi anche impegni economici se ciò dovesse servire a sbloccare l’inerzia e la lenta ma inesorabile distruzione del teatro: lo dobbiamo ai cittadini, alla storia di Piedimonte e, soprattutto, al futuro delle giovani generazioni che non devono più essere private di un luogo così importante per la loro crescita civile e culturale”.

 

Michele Martuscelli

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