Accuse, proteste, occupazioni. Da una parte Matteo Salvini, dall’altra i centri sociali di Napoli. Da una parte una manifestazione, quella della Lega, prima autorizzata, poi negata. Dall’altra l’ira del segretario: “A Napoli lo Stato non esiste”. E alla fine di una giornata piena zeppa di tensioni, è proprio lo Stato a mettere la parola fine, con le precise disposizioni date dal ministro dell’Interno, Marco Minniti al prefetto di Napoli per assicurare a Salvini di tenere la manifestazione. Storie di ‘avanti’ e di ‘dietrofront’, dunque, oggi a Napoli. Subito dopo però la Mostra d’Oltremare fa sapere che conferma la decisione di non dare la sala a Salvni. Che la tensione cominciasse a salire, lo si era capito stamattina, quando i centri sociali avevano occupato la sede del Palcongressi della Mostra d’oltremare dove si sarebbe dovuta tenere la manifestazione. Salvini prova il dialogo: la protesta “è un diritto sacrosanto, ma che la si faccia civilmente”. Ma l’occupazione continua mentre viene convocato in Prefettura un vertice tra forze dell’ordine, rappresentanti del Comune, della Municipalità, di Noi Con Salvini. Si tenta la mediazione. La Mostra d’Oltremare prova a individuare una sede alternativa, il Palapartenope. Ma i leghisti non ci stanno e così la ‘palla’ viene rilanciata dalla Questura e dalla Prefettura nel campo della Mostra d’Oltremare che sceglie la linea di “evitare i danni peggiori” e cioè la rescissione del contratto con Salvini. Porte chiuse alla manifestazione, dunque, e l’ira del segretario non tarda ad arrivare. “Lo Stato a Napoli non esiste, comandano violenti e centri sociali. Lo stato non è in grado di garantire democrazia, sicurezza e libertà d’espressione”, dice Salvini raccogliendo più di una solidarietà. Poi conferma il suo arrivo: “Visto che non siamo in dittatura e per rispetto nei confronti delle migliaia di persone che hanno già annunciato la loro pacifica presenza, domani alle 17 sarò Napoli come previsto”. E sarà alla Mostra D’Oltremare, tanto per levare dubbi. Chiama in causa anche de Magistris, pur non nominandolo: “Non è possibile che l’Italia sia ostaggio di delinquenti, di sindaci complici e ministri assenti”. E il sindaco a Salvini risponde: “Le provocazioni le rispediamo al mittente. Napoli è contro le politiche discriminatorie dei Mattei di turno, Salvini e Renzi. La storiella di Salvini amico dei napoletani il leader della Lega la vada a raccontare ad altri”. E così quanto tutti sono contro tutti, il ministro Minniti interviene e la Prefettura di Napoli, di conseguenza, comunica che la manifestazione di Salvini si terrà, nello stesso posto e alla stessa ora di quando era stata decisa. Tutto come programmato, dunque. Anche, però, le proteste dei centri sociali che domani alla Mostra ci saranno con un corteo che, dicono, sarà contro il razzismo di cui Salvini in questi anni si è reso portavoce. E ci sarà, quindi, anche il sindaco de Magistris che a Salvini non ha mai risparmiato critiche. Neanche oggi. “Non abbiamo bisogno di chi sparge odio e violenze – dice – la Lega non è il nuovo, ha governato per anni e vi invito a vedere le leggi che hanno approvato. Loro vogliono che i soldi vadano in una sola direzione: il Centro Nord. Noi, vogliamo un’Italia e una Europa unita nelle diversità”.
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