Avete presente i bambini che quando stanno perdendo la partita si portano via il pallone? E’ quello che sta cercando di fare con ogni mezzo Franco Mirabelli per indirizzare come meglio crede il tesseramento del Pd casertano. Il commissario provinciale non si comporta da milanese. Piuttosto sembra un turco-napoletano, per citare Totò. Ma a Caserta “nisciuno è fesso”. Tanto meno politici di lungo corso come Nicola Caputo e Gennaro Oliviero. Che hanno immediatamente compreso il tentativo di Mirabelli di metterli in un angolo anche attraverso una campagna adesione che punta a colpire caputiani e olivierani. Più che al rispetto delle regole il leader pro tempore dei democrat appare mosso esclusivamente dall’obiettivo di arginare l’europarlamentare e il consigliere regionali e i loro sostenitori, considerati nemici di partito numero uno essendo gli unici a non uniformarsi pedissequamente alle sue imposizioni. Ma stavolta i vertici nazionali gli hanno dato una bella strigliata.
Ecco il nuovo capitolo della telenovela tesseramento. L’ennesimo tentativo di blitz del commissario provinciale è stato messo in atto nel corso della riunione della commissione provinciale per il congresso. All’appello del presidente Cira Napolitano hanno risposto tutti sì tranne Eugenia Oliva (gruppo Oliviero), assente per motivi familiari ma in perfetta sintonia con il caputiano Francesco Piccirillo, con il quale è rimasta in stretto contatto. Presenti anche i rappresentanti delle tre mozioni delle primarie: Emiddio Cimmino (Renzi), Franco De Michele (Orlando) e Gennaro Falco (Emiliano). Non ha partecipato Mirabelli ma si sentiva fortemente la sua ingombrante presenza per un utilizzo frenetico di Whatsapp con messaggi eterodirettivi perentori. Dopo aver messo il bastone tra le ruote agli indesiderati che hanno fatto richiesta di iscrizione a Marcianise e dopo il via libera al contestato tesseramento a Caserta città (sui due casi si pronuncerà venerdì 24 marzo la commissione regionale) Mirabelli ha allungato i suoi artigli sulle tessere online. I vertici nazionali hanno comunicato che la platea degli iscritti tramite web è di 806 persone con un boom a Marcianise, Sessa Aurunca e Maddaloni. Rispetto ai 6514 iscritti che si sono tesserati nei circoli territoriali si tratta di una percentuale più che fisiologica. Anzi ben al di sotto di quelle che si sono registrate per esempio ad Avellino, dove le tessere cartacee sono di pari numero di quelle online, e udite udite a Firenze, dove quelle richieste attraverso la Rete sono state maggiori di quelle ritirate presso le sezioni.
A Caserta invece si è scatenata la baraonda. Nella riunione di ieri sera Cira Napoletano ha alzato l’alt di fronte alle 806 iscrizioni online adducendo motivazioni quanto meno peregrine: non conosciamo gli iscritti online, bisogna rimandare tutto a Roma per avere delucidazioni sul metodo di pagamento e su altre questioni. Ma come! Perché la commissione conosce tutti gli iscritti che si sono tesserati nei circoli della provincia di Caserta? E dove sono le ricevute di pagamento delle tessere cartacee? Anche un bambino appena svezzato capirebbe che si tratta di un vero e proprio sabotaggio nei confronti dei non allineati. Non a caso basta dare una rapidissima scorsa al regolamento per rendersi conto che la ratifica dell’anagrafe online spetta ai circoli ai quali si è chiesta l’iscrizione, la commissione non è competente in materia (a quanto pare non solo in questo). Infatti i vertici nazionali, seppur non ancora ufficialmente, avrebbero già rigettato la richiesta della Napoletano. La comunicazione arriverà oggi. Ma già ieri sera il caputiano Piccirillo ha richiamato gli articoli del regolamento e ha accusato la commissione di boicottare palesemente il tesseramento online. Ovviamente alle fine è passata la proposta della Napoletano (i Mirabelli boys si sono subito uniformati) e l’anagrafe online è stata rispedita al mittente (Roma) con una lettera di accompagnamento per chiedere chiarimenti su come procedere sulle tessere richieste via web. La richiesta della commissione per il congresso ci fa venire in mente di nuovo il Principe della risata nella celeberrima scena del vigile contenuta nel film “Totò, Peppino e la… malafemmina”: vogliamo sapere, per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare? Chiedetelo a Mirabelli. E’ di Milano.
Mario De Michele