Piedimonte Matese – Mettetevi comodi. Questa è una storia che inizia nel 1999 e ancora non si è chiusa: è la storia del piano di recupero urbano di via Aldo Moro(Pru) previste nelle aree lasciate libere dai piani di edilizia popolare per riqualificare, anche in termini di manutenzione, e rivitalizzare un quartiere, una zona periferica ad alta densità abitativa per l’espansione edilizia dal secondo dopoguerra ma senza servizi collettivi come un parco urbano di verde realizzato solo nel 2001 dalla giunta Sarro. Una storia di intoppi, parziali o mancate realizzazioni, lungaggini burocratiche di cui dovrà essere verificata la conformità agli impegni/obblighi assunti tramite un collegio ad hoc di vigilanza ma significativa delle difficoltà del rapporto centro-periferie. Due le tappe significative a livello burocratico : la firma del protocollo d’intesa tra regione , comune ed altri enti come lo Iacp, poi ritiratosi, per il programma di interventi in chiave di miglioramento della zona ed il 2011 con la sottoscrizione dell’accordo di programma che ha ridefinito l’elenco delle azioni da realizzare con fondi pubblici(in primis regione con un apporto del comune) e quello di capitali privati- di gran lunga di maggiore consistenza ma rimasto senza conseguenze pratiche. L’intervento- tramite bando affidato dopo il primo flop che ha richiesto un nuovo bando- per realizzare uffici, residenze, servizi, attrezzature per lo sport ed un piccolo centro commerciale è rimasto sulla carta, non attuato. A Carico del privato aggiudicatario anche una nuova strada di collegamento- parte progettuale che fu riprogrammata e stralciata staccata dal resto della parte privata. Di realizzato-per la parte pubblica di finanziamenti- sotto il governo della giunta Cappello- la riqualificazione delle rete viaria esistente con la dotazione di aggiornati servizi a rete(pubblica illuminazione e sotto servizi) mentre – per ulteriori complicazioni burocratiche- da pochi mesi è stato avviato il cantiere per la costruzione di una nuova scuola materna con tecnologie innovative sul modello di quanto effettuato per la realizzazione della scuola di Cupa Carmine unico tra i cantieri nell’ambito dei fondi post-sisma .E la storia continua..
Michele Martuscelli