Si sono concluse le giornate di primavera FAI nell’agro atellano. Un evento messo in piedi dai tre comuni atellani alla riscoperta dei luoghi che sono stati la culla delle Fabulae  Atellanae. Un territorio riscoperto in tutte le sue bellezze e che ha accolto  tantissimi visitatori e soci FAI.  Ente, scuola ed associazioni hanno vissuto una due giorni di eventi in quelle location che sono patrimonio storico della Regione. Ad Orta tanti i luoghi che è stato possibile visitare tra cui il convento ed il Santuario dei Frati Minori di Piazza Belmonte, il Castello ducale di Casapuzzano e l’antico Borgo di piazza Virgilio o la Cappella del Rosario, nel cuore del paese in pieno centro storico. Tra le varie realtà associative a scendere in piazza con l’ausilio prezioso della Scuola Media Stanzione e della dirigente Del , che fortemente ha voluto la presenza di queste emergenti realtà in queste giornate, ci sono state tra le numerose esibizioni  : sabato pomeriggio l’Associazione di volontariato per diversamente abili La vita al centro, che all’interno del suggestivo cortile del palazzo ducale del borgo ,ha portato in scena una danza medievale tipica dei castelli e  ,dopo un breve monologo letto da uno dei ragazzi speciali, ha poi entusiasmato la platea con un simpatico ballo moderno e con il maestro Domenico Mele della Max Dance Academy e suonato un pezzo del repertorio classico napoletano con il maestro Andrea Carboni, artisti che da anni seguono i ragazzi in un percorso di danza e musicoterapia a titolo gratuito. Domenica mattina, nella piazzetta del Rosario è stata invece la volta della Sul Dance Academy, neonata scuola di ballo sita in via Vanvitelli ad Orta di Atella, la quale con grande maestria ha portato in scena le bambine del gioco danza dai tre ai sei anni in una entusiasmante tarantella medievale con abiti a tema e in una seconda esibizione ha invece proposto una pizzica eseguita dai ragazzi fino a 15 anni. I giovanissimi artisti sono stati coordinati e preparati dai professionisti e talenti locali Arturo Russo, Maria Sorvillo e Maria Luisa di Giorgio. Una occasione di sinergia a cui il popolo ortese ha risposto alla grande dimostrando senso di appartenenza alle proprie origini, sensibilità verso tematiche sociali di rilevante importanza e ha dato una immagine di se ai visitatori portando in scena ciò che si era nel passato ma anche ciò che si è diventati oggi.

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