Nei giorni scorsi è stata scritta da parte di uno “svergognato sindaco” un’altra brutta pagina di una cattiva amministrazione che sta portando il nostro paese ad una lenta agonia. Infatti, a circa 300 famiglie di una zona periferica di Orta di Atella è stata diminuita la pressione dell’acqua, causando notevoli disagi specie per coloro che abitano nei piani alti, i quali sono stati costretti a lavare i piatti nei bidet. Fermo restando che chi è moroso va condannato senza alcuna giustificazione, ma resta del tutto inconcepibile sapere che queste 300 famiglie, per colpa di pochi, per cavilli burocratici e per una politica oppressiva dell’Acquedotti appoggiata in pieno dal sindaco, paghino un dazio molto alto. Un “sindaco svergognato” che finge di porre in essere una semplice comunicazione con cui invita la società a sospendere certe procedure, quando poi sa molto bene che se voleva o vuole risolvere realmente il problema deve fare un’ordinanza urgente per motivi di ordine pubblico. Un “sindaco svergognato” che ha permesso all’acquedotti di raddoppiare in questi due anni le tariffe, infatti, quando si è approvato il bilancio il sindaco era assente e non ha neppure delegato un consigliere, permettendo di fatto ai soci privati di approvare un bilancio con tariffe altissime con nessun riparto degli utili com’era consuetudine gli scorsi anni ad Orta di Atella. I cittadini, inoltre, devono sapere che il comune di Orta di Atella è socio di ampia maggioranza pubblica della societa’ acquedotti ed il presidente è nominato direttamente dal sindaco, infatti, si dice che tra il 10 ed il 15 del mese si incontra con il presidente e…….. capisc a me……. diceva Totò ca nisciun è fess. Ormai ad Orta anche i cani ne sono a conoscenza. Caro “sindaco svergognato” perché non porti al prossimo consiglio comunale l’uscita dalla società del comune di Orta, municipalizzando il servizio come fatto con la Pubbliservizi??? È evidente che salterebbero gli equilibri di gestione e non solo vero? Io non sono come chi in campagna elettorale e sui siti si sente il nuovo messia, facendosi promotore nel risolvere i problemi delle zone nuove, strumentalizzando qualsiasi cosa, come d’altronde fatto anche con questa vicenda e puntualmente rimane sempre con un pugno di mosche in mano. Dopo due anni costui si è contraddistinto come il consigliere che “dona” bidoncini di plastica nei parchi o qualche lampadina con tanto di foto e letterina che affigge nelle scale dei condomini, onde informare a tutti delle sue grandi iniziative. Io non strumentalizzo, anzi resto a disposizione sia come amministratore, sia nelle vesti di avvocato di tutelare le circa 300 famiglie per tutte le iniziative in sede civili, penale ed amministrative nei confronti della società acquedotti e del comune, poiché l’acqua è un bene pubblico di prima necessità e non può essere assolutamente negato. Ormai siamo al capolinea ed ai titoli di coda, aggiungerei per fortuna dei quasi 30.000 mila abitati, solo il “sindaco svergognato” fa finta di non accorgersi che è rimasto solo “iss, ess e o malament”.
Ferdinando D’Ambrosio
(Consigliere comunale di minoranza Orta di Atella)
(Presidente della Commissione Trasparenza e Controllo Atti Amministrativi)