Sono complessivamente dieci le misure cautelari emesse nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti nel settore Sanità a Napoli: un’ordinanza di custodia in carcere, cinque ai domiciliari e quattro obblighi di soggiorno. L’obbligo di soggiorno è stato disposto, in particolare, nei confronti di Danilo Bernardi, un dirigente della Manutencoop. Arresti domiciliari, invece, per l’avvocato Guglielmo Manna. Dalle indagini è emerso il presunto pagamento di tangenti, anche da parte della cooperativa Manutencoop. Agli indagati contestate, a vario titolo, corruzione e turbativa d’asta. L’indagine è condotta dai pm Woodcock, Carrano e Parascandolo. Tra le persone coinvolte anche Guglielmo Manna, marito del giudice Anna Scognamiglio, che si occupò del processo per l’applicazione della Severino per il governatore De Luca.

 

Tra gli indagati destinatari di ordinanza di arresti domiciliari, figura anche Umberto Accettullo, direttore amministrativo dell’Adisu dell’ Orientale, Parthenope e della Federico II di Napoli, e Pasquale Arace, direttore del settore sicurezza della Azienda Ospedaliera Santobono-Pausilipon, e presidente di una commissione di gara per l’appalto di pulizia e altri servizi. Per entrambi, in relazione a due diverse vicende, si ipotizza il reato di concorso in corruzione. In carcere è finito Giorgio Poziello, coordinatore infermieristico della sala operatoria del Santobono-Pausilipon, accusato, tra l’altro, di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.

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