ALIFE – Che il Comune di Alife si trovasse in una disastrosa situazione debitoria è risaputo, ma in questi giorni si ne è avuta la conferma. Si è svolta ieri sera, 6 aprile, una conferenza stampa allargata a tutti i cittadini dove il sindaco Salvatore Cirioli, affiancato dal Responsabile dell’Area Finanziaria Salvatore Fattore e dal Segretario comunale Antonietta Fortini, ha spiegato le gravi condizioni in cui versa l’Ente, consegnando ai presenti anche una ricca documentazione scritta. Messi a tacere subito i membri della minoranza che con un manifesto pubblico hanno lasciato intendere che quella del dissesto fosse una soluzione affrettata, non considerando che proprio il 20 febbraio 2017 è stato votato all’UNANIMITA’ in Consiglio Comunale il Piano Anticorruzione (consegnato anch’esso ai cittadini) in cui si legge: “Nonostante gli sforzi profusi per rimettere in sesto l’ente, la mala gestio intrecciata alla delicata e difficile gestione finanziaria portano ad un’unica strada percorribile per risanarlo: l’utilizzo degli strumenti di default per le pubbliche amministrazioni in vigore”. Inoltre, circa la mancanza del parere del Revisore dei Conti, il Sindaco ha mostrato la ricevuta della PEC con cui si dimostrava che il giorno 5 aprile il parere era stato trasmesso al Capogruppo di minoranza. Messi a tacere subito anche coloro che nella maggioranza stessa si sono mostrati “nervosi” per la proposta di dissesto avanzata dalla Giunta. “Arriverò al Consiglio Comunale, ha precisato Cirioli – convinto che l’unica soluzione per risanare una volta per tutte le casse comunali sia il dissesto. I cittadini vengono prima della mia poltrona e anche a costo di perderla sarò fermo sull’idea di voler bloccare questo andazzo. Chi voterà a favore vuol dire che vuole cambiare, chi voterà contro vuol dire che vuole continuare a delinquere, perché negli ultimi anni si sono perpetrati in questo Ente tutti i reati contabili possibili ed immaginabili. Se dovessimo superare questa dura prova il prossimo punto da cui la mia squadra ripartirà sarà proprio dalla lotta spietata all’evasione fiscale; intanto ci penserà anche la Corte dei Conti ad innalzare il dato di riscossione, non senza punire i responsabili”. Una situazione incontrollabile quella che è emersa dalla disamina di Fattore, che negli ultimi tempi in collaborazione con Fortini, ha quantificato in oltre 7milioni di euro di debiti che però giorno dopo giorno continuano inesorabilmente ad aumentare. “Il dissesto lo stabiliscono i numeri, non è un fatto politico” ha dichiarato a gran voce il sindaco Salvatore Cirioli che per primo ha introdotto l’argomento che sarà portato in Consiglio Comunale domani, 8 aprile, in prima convocazione. La situazione emersa non rispetta ben 5 dei 7 parametri che fissano i paletti da non oltrepassare per decretare il dissesto. “Due sono le alternative per venire fuori da questa situazione: o fare il riequilibrio (tecnicamente non attuabile come ampiamente spiegato da Fattore) o ricorrere a bilanci “taroccati”. Tre sono le conseguenze principali del dissesto: un aumento delle tasse (l’addizionale IRPEF, per esempio, passerà dallo 0,3 allo 0,8% ma i relativi importi sono molto bassi mentre l’IMU e la TASI, solo su seconde case e oggi al valore di 0.76% e 0,16 % ovvero 0.92% totali, non possono andare oltre il valore di 1,06%); l’impossibilità a fare mutui (ma il Comune comunque non potrebbe per l’elevato numero di mutui già contratti) e il taglio del personale (ma non c’è alcun rischio perché all’attivo ci sono 19 dipendenti sugli oltre 50 previsti dalla legge). Io non voglio fare nessun bilancio falso”. La parte tecnica è intervenuta parlando molto semplicemente con numeri alla mano. Ai presenti sono state consegnate circa 30 pagine di documentazione delle quali 16 sono l’accurata disamina di Fattore (IN ALLEGATO). Da una verifica di cassa effettuata l’1 marzo 2017 in banca vi erano circa 569mila euro di cui 310mila di pignoramenti (un fascicolo con i pignoramenti è stato messo a disposizione di tutti per essere consultato), 130mila vincolati e liberi solo 125mila, non sufficienti neppure per pagare dipendenti e utenze. Già di per se una pessima situazione se non fosse che si aggrava giorno dopo giorno. “Un grosso problema che ho trovato in questo Ente – ha precisato Fattore – è quello che il Comune non incassa quanto dovrebbe. Vi faccio un semplice esempio: di IMU nel 2016 la gestione ordinaria ha incassato meno della metà di quanto previsto. Siamo ad un 10,35% medio di riscossioni. La TARI è al 50%. Altra piaga è una pessima gestione dei debiti fuori bilancio. Lavori che devono essere pagati ai quali non corrispondono impegni di spesa”. “Emerge giorno dopo giorno una situazione debitoria che ha dell’incredibile, – ha confermato Fortini – è impensabile, per esempio, che per pagare l’Enel si utilizzino fondi derivanti da un mutuo”. E dunque il quadro della situazione è questo: il Ministero degli Interni avrà il compito di monitorare l’Ente per 5 anni. Saranno quantificati con esattezza i debiti, pagati i debitori per il 40% e intanto che si prosegue verso un percorso di risanamento. E per fare questo verranno nominati i componenti dell’O.S.L. (Organo Straordinario di Liquidazione) che con un avviso pubblico accoglieranno tutte le richieste di liquidazione opportunamente verificate e liquidate mentre l’Amministrazione comunale potrà proseguire tranquillamente il suo percorso senza doversi preoccupare del pregresso e gestendo tutto dal bilancio 2017 in avanti.
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