“L’erogazione da parte dell’Inps degli assegni per le attività socialmente utili e quelli al nucleo familiare nei confronti degli LSU transitoristi, nonché l’adozione da parte delle regioni di misure di politica attiva in favore degli stessi, sono comunque assicurati con le risorse statali del Fondo sociale per l’occupazione e formazione, mediante apposite convenzioni stipulate annualmente con la regione stessa. A tale proposito, preciso che lo scorso 15 marzo l’Inps ha sottoscritto con la regione Campania la convenzione necessaria per l’erogazione dell’assegno socialmente utile; conseguentemente, dal giorno successivo, sono stati sbloccati i pagamenti relativi ai mesi di gennaio e febbraio del 2017”. A comunicarlo stamani nell’aula di Montecitorio è stata la Sottosegretaria al Welfare Franca Biondelli rispondendo, a nome del Governo, all’interpellanza urgente presentata, nei giorni scorsi, dai deputati Camilla Sgambato, Assunta Tartaglione, Massimiliano Manfredi, Marco Di Lello ed altri sulla precaria situazione che vivono le migliaia di Lsu e Lpu utilizzati negli Enti Locali della Campania.  “Gli interventi di politica attiva del lavoro, cui sono riconducibili anche quelli di stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità, rientrano nelle funzioni delle regioni, le quali, come precisato anche dalla Corte dei conti, devono predisporre e adottare, a tal fine, appositi programmi. Per quanto concerne, invece, l’istituzione di un fondo che supporti la regione Campania e le altre regioni interessate nella stabilizzazione definitiva dei predetti lavoratori, occorre precisare che la normativa vigente in materia di LSU (comma 1156, lettera g-bis), della legge finanziaria per il 2017, la n. 296 del 2006) già prevede la destinazione delle risorse del Fondo sociale per l’occupazione e formazione alla stabile occupazione degli LSU cosiddetti transitoristi.  Rappresento, inoltre, che l’articolo 4, comma 8, del decreto-legge n. 101 del 2013, al fine di favorire l’assunzione a tempo indeterminato, anche part-time, dei lavoratori impiegati in lavori socialmente utili e di pubblica utilità, ha previsto la predisposizione di un elenco regionale, dal quale gli enti territoriali possono attingere per colmare vuoti in organico relativamente alle qualifiche per le quali è sufficiente il titolo di studio della scuola d’obbligo. L’attuazione delle predette disposizioni è stata, tuttavia, ostacolata dalla necessità di fronteggiare gli esuberi del personale determinatisi a seguito della soppressione delle province, con il conseguente divieto per le PA di effettuare nuove assunzione negli anni 2015 e 2016, nonché, più in generale, dai vincoli finanziari ed assunzionali previsti da diverse disposizioni normative. Per ultimo, rappresento che il comma 209 dell’articolo 1 della legge di stabilità 2014, legge n. 147 del 2013, prevede che, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, d’intesa con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e con il Ministro dell’interno, si provveda ad individuare le risorse finanziarie disponibili destinate a favorire assunzioni a tempo indeterminato sia degli LSU e LPU, inclusi quelli che hanno già beneficiato di un contratto a tempo determinato”.  Sin qui la risposta fornita dalla Sottosegretaria Biondelli all’interpellanza illustrata dalla parlamentare Sgambato, cui ha replicato il collega Manfredi: “Siamo abbastanza soddisfatti perché sono stare messe in campo misure ad hoc nelle ultime due finanziarie, ma c’è la necessità di arrivare poi all’attuazione concreta del percorso di contrattualizzazione, a partire dall’imminente Decreto Legge Enti Locali che deve aumentare la percentuale dello sbocco del turnover ed anche la possibilità di avere una quota che consenta questi processi di stabilizzazione.  C’è un impegno importante da parte della regione Campania, con il presidente De Luca e l’assessore al ramo Palmeri, e di altre regioni su questo. In passato c’è stato il cosiddetto Fondo triennale di accompagnamento, ma ora è importante, utilizzando la norma della legge di stabilità del 2014, accelerare il processo di sottoscrizione del provvedimento, che consentirebbe di poter fare, anno per anno, un processo ultimativo di stabilizzazioni.  È bene ricordare che, almeno per la regione Campania, si era partiti da una platea in partenza, quindici anni fa, di oltre 40 mila lavoratori, adesso scesa a poche migliaia di lavoratori. Si tratta di completare questo lavoro, magari anche continuando a sostenere iniziative come quelle delle regioni, che riguardano l’incentivo all’uscita, perché il tema poi sarà garantire il pensionamento e la comparazione dei cosiddetti contributi figurativi”, hanno spiegato Manfredi e Sgambato in replica al Governo.

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