Con l’avvento del Pd e di Carlo Marino, il palazzo comunale è rimasto opaco, come sempre. L’ultima dimostrazione pratica è data dalla determinazione 387 firmata dal Dirigente del settore Ambiente Marcello Iovino. E’ da premettere che è solo grazie all’atto citato siamo riusciti a scoprire che Caserta era rientrata nell’elenco dei Comuni ‘munificati’ dai fondi regionali. In sostanza scopriamo che l’amministrazione, fregandosene altamente del consiglio comunale e dei passaggi istituzionali previsti dalla delibera di giunta 103 (approvata il 15 novembre scorso), ha affidato l’incarico di redazione del progetto ad una società privata: l’Athena srl che si dovrà occupare di redarre lo studio di fattibilità del digestore anaerobico per la frazione umida (da 40mila tonnellate a fronte di una produzione cittadina di circa 15mila) che si vuole realizzare. Peccato che nella deliberazione 387 del 6 aprile non venga chiarito dove sorgerà l’impianto. Si parla di una zona Asi. Ricordiamo al sindaco Marino che sia Lo Uttaro, sia Ponteselice, sono incluse nelle disponibilità del consorzio di sviluppo. Resta, quindi, l’incertezza di fondo nonostante le tante parole spese dal sindaco Marino per rassicurare la popolazione. Il movimento Speranza per Caserta ci tiene a ricordare al sindaco Marino che esiste una chiara valutazione emessa nel lontano 1996 dalla struttura tecnica commissariale regionale in Prefettura. Il rapporto dichiarava espressamente l’impossibilità di realizzare ogni tipo di impianto inerente il trattamento dei rifiuti sul territorio comunale per assenza di aree idonee. Dal 1996 ad oggi, la situazione è rimasta inalterata, anzi, la bonifica della periferia sud orientale della città ci ricorda l’inidoneità delle aree citate nella determinazione. Nonostante questo, Iovino scrive che esiste un’area idonea senza specificare quale sarebbe. Speranza per Caserta non è contraria al tipo di impianto previsto ma la strategia di localizzazione andrebbe stabilita a livello di Ente d’Ambito provinciale e non fissata dalle preferenze politiche dell’amministrazione regionale. C’erano anche altri comuni della provincia che avevano presentato richiesta e che avrebbero utilizzato aree, quelle sì, idonee alla realizzazione dell’impianto. Ricordiamo anche al sindaco Marino che, su impulso unanime del consiglio comunale, la Giunta (per effetto della delibera 103 che modificava la precedente n. 62 del 29 settembre 2016) era impegnata, tra le altre cose, a convocare un tavolo di lavoro tra maggioranza e minoranza e ad informare consiglieri e amministrazioni dei comuni limitrofi del prosieguo delle procedure. Tutto questo non è successo continuando ad icrinare quel rapporto fiduciario che lega un sindaco ai suoi amministrati. L’impianto, pure finanziato dall’amministrazione regionale contro ogni logica e in uno stato di assoluta incertezza relativo ai luoghi dove sorgerà (nonostante l’avviso pubblico della Regione prevedesse un’indicazione chiara all’atto della manifestazione di interesse), non si farà ed è arrivato il momento che Marino e il Pd comincino a rispettare un po’ di più i casertani evitando di far finta di ‘dimenticare’ gli impegni assunti con i loro rappresentanti.

Speranza per Caserta

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