“Abbiamo protocollato la richiesta per un’adunanza pubblica per discutere dell’impianto per il trattamento dei rifiuti organici a Ponteselice. Un incontro plurale, con il coinvolgimento di forze politiche, sociali ed ambientaliste. Recale diventi protagonista del proprio destino e non subisca passivamente le decisioni prese da altri”. Così il candidato sindaco di “Recale Domani” Antimo Argenziano dopo aver depositato formalmente la richiesta di adunanza pubblica insieme al consigliere comunale Ciro Rossi, anch’egli della squadra di Recale Domani. Nella richiesta viene ripercorsa la vicenda dalla delibera della Giunta del Comune di Caserta con la quale si dispone la realizzazione di un impianto “per il recupero e la valorizzazione energetica della sola frazione umida dei rifiuti con produzione di energia da biogas ed ammendante agricolo”, da fare in zona Ponteselice proprio a due passi dal centro abitato di Recale. “Noi non intendiamo creare allarmismo – prosegue Argenziano – Ma vogliamo che i cittadini sappiano la verità su una questione estremamente delicata. Sull’argomento sono intervenuti diversi consiglieri comunali di Caserta, forze partitiche, ambientaliste e sociali ed i Sindaci del comune di San Nicola La Strada e Casagiove ma si è registrato anche l’assordante silenzio del Sindaco di Recale. Vorremmo discuterne con il sindaco e con i consiglieri comunali della nostra città ma anche coinvolgere nella trattazione di una questione così delicata il presidente della Commissione Ambiente della Regione Campania Gennaro Oliviero, il presidente della Commissione Terra dei Fuochi della Regione Campania Gianpiero Zinzi, il Sindaco di Caserta Carlo Marino, i Sindaci del Comune di San Nicola La Strada e Casagiove Vito Marotta e Roberto Corsale, il commissario dei Verdi Edgardo Ursomando”. Finalità dell’incontro quella di fare chiarezza su un argomento che interessa la salute dei cittadini; far convergere le forze politiche, sociali ed ambientali sulla stessa posizione di diniego verso la localizzazione presso Ponteselice dell’impianto per individuare una zona lontana da centri abitati e di interesse storico e architettonico; creare una commissione ad hoc coinvolgendo consiglieri comunali, forze partitiche ed associazioni ambientaliste del territorio che possa seguire la problematica. “Recale ha il diritto di partecipare a simili decisioni – conclude Argenziano – Il diritto di scegliere il proprio futuro”.

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