Senza pulizie da settimane per il licenziamento dei lavoratori che se ne occupavano, per le due sedi della Provincia di Caserta, quella storica di Corso Trieste e la nuova ubicata nell’area Saint Gobain, e per i 280 dipendenti che vi lavorano, c’è un potenziale rischio igienico-sanitario che potrebbe portare alla chiusura degli uffici.

Lo denuncia il dirigente del settore urbanistica della Provincia Gennaro Spasiano in una nota urgente indirizzata al Presidente del Consiglio, al Viminale, alla Regione, alla Prefettura di Caserta e per conoscenza ai sindaci dei 104 Comuni del Casertano e alla magistratura. Le carenze igienico­sanitarie denunciate da Spasiano sono state provocate dalla gravissima situazione finanziaria dell’Ente, che dopo aver concluso l’esercizio provvisorio al 31 marzo scorso, non è più in grado di adempiere alle sue funzioni per mancanza di soldi in cassa. La Provincia di Caserta è in dissesto dal dicembre 2015. La situazione ha prodotto il blocco della manutenzione nelle 97 scuole superiori del Casertano, la maggior parte delle quali prive del certificato antincendio, e delle strade di competenza provinciale, ma anche il licenziamento, dal primo aprile scorso, dei 48 lavoratori del Gruppo Samir che avevano l’appalto per la pulizia delle due sedi della Provincia, del Museo Campano di Capua e del Centro per l’Impiego; strutture che dunque da tre settimane non vengono pulite. Il presidente dell’Ente Silvio Lavornia aveva chiesto al Governo di inserire nel Decreto “Salva Province”, non ancora diventato legge, una norma ad hoc per la Provincia di Caserta, che in due anni, dopo che la Legge Delrio aveva abolito gli enti provinciali (poi salvati dal referendum del 4 dicembre scorso), è stata costretta a subire prelievi dal Governo per quasi 70 milioni di euro. Nessuna norma, al momento, è stata inserita.

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