“Come Movimento 5 Stelle abbiamo trasmesso una diffida alla Regione Campania per l’omessa adozione da parte degli uffici del piano di ispezione regionale e del programma di controlli annuali come prevede l’attuazione della direttiva europea ‘Seveso’ per la prevenzione degli incidenti connessi a determinate sostanze pericolose e a limitarne le conseguenze per la salute umana e per l’ambiente”. Lo dice Maria Muscarà, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle che ha indirizzato un sollecito alla Direzione Generale per l’Ambiente e l’Ecosistema. “Spettano alle Regioni le funzioni di pianificazione, programmazione e svolgimento delle ispezioni negli stabilimenti ‘di soglia inferiore’ – sottolinea Muscarà – cioè quelle tipologie di attività come i depositi di combustibili (gas liquefatti, oli combustibili, trattamento), gli impianti di trattamento e recupero di rifiuti, stabilimenti chimici o pretochimici o produzioni e depositi di esplosivi”. “La legge che ha adottato la direttiva europea ‘Seveso’ – spiega – dispone da parte della Regioni la predisposizione di un programma annuale e un piano regionale di ispezioni ordinarie”. “Una attività importantissima – aggiunge – dai cui esiti deriva, l’adozione di atti importantissimi al fine della tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente e soprattutto per la prevenzione di gravi rischi”. “Il sito istituzionale dell’ARPAC, (alla pagina Aree Tematiche – Rischio Industriale – ARIR – Risultati delle attività) – evidenzia Muscarà – riporta l’elenco degli stabilimenti a rischio incidente ‘rilevante’ e di ‘soglia inferiore’, presenti su tutto il territorio campano che ammonterebbero a 54”. “Da tempo sollecitiamo e chiediamo l’adempimento degli obblighi normativi di competenza della Regione Campania – fa notare la consigliera – ad oggi non è pervenuta alcuna risposta dalla Direzione Generale per l’Ambiente e l’Ecosistema e dall’ARPAC”. “La mancata adozione dei piani per le due annualità (2016 e 2017) – accusa – oltre che una grave violazione di legge palesa una situazione di pericolo”. “La mancata adozione dei programmi d’ispezione e quindi l’assenza di controlli sulle attività – conclude Muscarà – potrebbe comportare gravi rischi per la salute dei cittadini e per l’ambiente, ma soprattutto serie conseguenze qualora si verificassero incidenti, quali esplosioni, incendi, immissioni nell’ambiente di sostanze tossiche liquide o gassose, che potrebbero interessare vaste aree del territorio”.