Quello di Domenica 30 aprile, è un tour veramente speciale, perché sarà possibile visitare luoghi antichissimi e in gran parte sconosciuti al grande pubblico. Aversa è costruita sul piano, su depositi tufacei di antichissime eruzioni. Gran parte della città è costellata di grotte e cantine rubate al tufo, per ricavarne materiale da costruzione e anfratti che garantivano con la loro stabilità di temperatura di conservare magnificamente il prodotto sacro della vite, il vino. Nel nostro tour andremo a riscoprire l’antichissimo Chiostro di Sant’Ouen (Sant’Audeno dei Normanni) e le sue millenarie grotte alle quali si accede attraverso una splendida scala a chiocciola ricavata dal piperno, una rarità assoluta, indizio incontrovertibile della matrice, normanna o se volete francese, quale era l’origine dei monaci. Nel nostro territorio, infatti, le rampe di accesso sono sempre rettilinee cioè a rampa montante e in alcuni casi più moderni, a due rampe. Ad accompagnarci come ‟cicerone”, ed è forse questa la cosa che fa più piacere alla nostra associazione di volontari, è l’attuale proprietario Giuseppe che con il fratello ha dedicato tutti i suoi sforzi per recuperare quei luoghi densi di storia. L’identità del rione della Trinità passa da qui. Nell’ultimo appuntamento ricordammo che ancora oggi, la parrocchia di S. Audeno di Aversa, sembra essere l’unica chiesa d’Italia ad aver dato «vitae spiritualis ianua» a due grandi compositori e musicisti italiani: Niccolò Jommelli (Aversa,10 settembre 1714) e Domenico Cimarosa (Aversa, 17 dicembre 1749) entrambi nati e battezzati nella stessa parrocchia di S. Audeno. Non molto tempo fa, l’antico chiostro, decaduta la chiesa era stato adattato a stalla e vi si andava a comprare il latte, quando poi le nuove norme igieniche vietarono quel commercio, le vacche vennero macellate e il sito divenne per i fanciulli della zona, uno dei luoghi più sinistri e paurosi. Giuseppe (che è aversano del rione Savignano) e suo fratello, esempio di imprenditoria che contro tutto e tutti vuole creare ricchezza per e nella sua terra, col valore aggiunto del profondo significato culturale, ci apre le porte di un mondo sconosciuto ancora, ma che incanta e seduce.

Giulia Ambrosio

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