Con l’80,74% dei consensi Benevento è la più renziana di tutte le città capoluogo della Campania. Nel centro sannita Matteo Renzi ha surclassato Andrea Orlando e Michele Emiliano, suoi concorrenti alle primarie del Pd. L’ex premier ha ottenuto risultati più in linea con il dato nazionale a Salerno, Avellino e Napoli. Mentre a Caserta si è registrato un clamoroso tracollo. A Salerno e Avellino Renzi ha raccolto il 75% dei consensi. A Napoli il 70%. L’unica nota negativa arriva da Caserta. Nella città della Reggia l’ex presidente del Consiglio racimola un catastrofico 40,87%. A Caserta tra Renzi e i suoi sfidanti la distanza è stata molto ridotta. Orlando ha ottenuto un soddisfacente 30,18% ed Emiliano un ottimo 28,95%. Un risultato, tra i peggiori d’Italia per l’ex premier, che denota, qualora ce ne fosse bisogno, la totale inconsistenza politica del sindaco Carlo Marino. Il primo cittadino casertano, che si è sempre vantato di essere un renziano della prima ora, ha come sempre giocato su più tavoli. Per tenersi buoni gli orlandiani, componente con la quale sul piano amministrativo si confronta quotidianamente con colloqui ufficiali e più spesso sottobanco. Stavolta però Marino ha fatto i conti senza l’oste romano, cioè Renzi. Il nuovo segretario del Pd, che sarà incoronato ufficialmente l’8 maggio dall’assemblea nazionale, ha segnato in rosso i nomi di coloro i quali, pur ricoprendo cariche istituzionali di primo piano, non hanno mosso un dito per contribuire alla sua vittoria alle primarie. In cima alla black list c’è proprio Marino. Per lui c’è anche l’aggravante della sua candidatura nella lista dell’ex presidente del consiglio nel collegio di Caserta. Mentre Lucia Esposito, pur essendo stata fatta fuori dalla lista, nella sua città, San Nicola la Strada, ha portato al mulino di Renzi il 73% dei voti. Più che un renziano della prima ora, il sindaco di Caserta si è rivelato un allievo che ha marinato la scuola. Ma dopo il disastroso risultato alle primarie per lui è finita anche l’ora di ricreazione. Anzi, sarà messo in castigo per molto tempo. Forse per sempre.
Mario De Michele