“Siamo felici perché il consiglio comunale ha approvato all’unanimità la nostra proposta esprimendo, con un atto deliberativo, il proprio dissenso all’impianto di smaltimento dei rifiuti umidi in zona Ponteselice”. Così il candidato sindaco di Recale Domani Antimo Argenziano al termine della seduta del civico consesso recalese svoltasi ieri pomeriggio. Nel proprio intervento Argenziano ha ripercorso la vicenda della realizzazione di un biodigestore in zona Ponteselice, a due passi dal centro cittadino di Recale. “Secondo quanto apprendiamo dagli atti del Comune di Caserta, che intende realizzare questo impianto, il sito può arrivare a smaltire circa 40mila tonnellate annue, con un transito giornaliero di un centinaio di compattatori che dovrebbero percorrere Viale Carlo III, via Nazionale Appia e la provinciale che da Marcianise passa per Capodrise e Recale tagliando il nostro centro urbano, andando a congestionare ulteriormente il traffico oltre ai pericoli per la salute pubblica determinati dai cattivi odori e perdita di percolato lungo il tragitto. Per questo chiediamo che venga espresso un secco no al biodigestore di Ponteselice e l’istituzione di una commissione consiliare ad hoc che attenzioni la questione”. Proposta che è stata accolta all’unanimità. Anche sulla commissione decisiva è stata la posizione di Argenziano che ha indicato il consigliere Roberto Massi come presidente dell’organo consiliare. “Si tratta di una figura che ha dimostrato di avere competenze ed esperienza in materia. Sicuramente è l’esponente del Consiglio più idoneo per curriculum a ricoprire questo incarico”. Gli altri componenti della Commissione saranno lo stesso Antimo Argenziano, Marcello Isidoro e l’assessore Enzo Piscitelli. Tutto bene, dunque, anzi no. “L’unica nota stonata – rivela Argenziano – è stato il consigliere e candidato sindaco Raffaele Porfidia che ha approfittato dell’occasione per fare campagna elettorale attaccando il consigliere Ciro Rossi sulla manifestazione di interesse di un anno fa per un impianto di compostaggio (non un biodigestore ndr) per il fabbisogno di Recale, cosa sulla quale, invece, noi siamo disposti a discutere, anche se non è ad oggi nell’agenda e nel programma del nostro progetto politico. Bisognava ribadire fermamente il nostro no a quell’impianto da 40mila tonnellate annue ed è quello che è accaduto. La politica ha svolto il proprio compito di servizio ai cittadini – conclude Argenziano – Forse a Porfidia non va giù il non aver contribuito in alcun modo alla scrittura di questa bella pagina per la politica di Recale, limitandosi dal suo scranno ad un ostruzionismo strumentale e demagogico”.

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