La commissione Politiche urbane, presieduta da Eleona De Majo, ha discusso con l’assessore Carmine Piscopo e con il dirigente del Servizio Pianificazione Urbanistica Esecutiva, Massimo Santoro, del bando (che scadrà l’8 maggio) per la progettazione dell’abbattimento delle “Vele A, C, e D” e la riqualificazione della “Vela B” a Scampia. L’abbattimento di tre delle quattro Vele ancora esistenti a Scampia e la rigenerazione della quarta costituiscono, ha dichiarato in apertura l’assessore Piscopo, un piano strategico dell’amministrazione comunale, frutto di un lavoro e di un dibattito che sono arrivati fino alla recente audizione in Commissione Parlamentare e che rappresentano un laboratorio ed un modello per l’intero Paese, che consentirà una riflessione non asfittica sul tema delle nuove centralità (e non periferie) nel tessuto urbano napoletano, attraverso la quale ripensare – con un nuovo Masterplan – funzioni, relazioni e attrezzature. Il primo bando, che scadrà appunto l’otto maggio, si concentrerà proprio sui progetti per l’abbattimento delle tre Vele e sulla riqualificazione della quarta. Il secondo bando, al quale si darà seguito dopo l’aggiudicazione del primo e la presentazione del progetto esecutivo, si concentrerà invece sulla definizione del Piano Urbanistico Attuativo del Lotto M e sulla sua rifunzionalizzazione, che prevederà asili nido, strutture sanitarie ma anche la nuova sede della Città Metropolitana, nell’idea che Scampia, vista su scala metropolitana, può davvero rappresentare una nuova centralità. Illustrate anche le linee di finanziamento del progetto: 18 milioni saranno stanziati dal Governo, 9 milioni dal Comune attraverso il Pon Metro e 30 milioni dal Patto per Napoli. A queste somme potrebbero aggiungersi 8 milioni stanziati dalla Città Metropolitana dalle risorse del Bando Periferie (al momento la Città Metropolitana non è stata ancora ammessa al finanziamento). Tempi serrati sono stati descritti da Massimo Santoro per le varie fasi della progettazione: dopo l’aggiudicazione del bando, infatti, sono previsti cinquanta giorni per presentare il progetto esecutivo, e massima attenzione verrà prestata dagli uffici a tutti gli aspetti procedurali; il primo abbattimento è previsto per l’estate. Tra i consiglieri intervenuti, Gaetano Troncone (Gruppo Misto) ha chiesto chiarimenti sulla necessità di tempi così serrati per la progettazione, sul dibattito che ha portato alla determinazione del numero di Vele da abbattere, sulla possibilità di conoscere i termini della convenzione che il Comune ha stipulato con la presidenza del Consiglio. Vincenzo Moretto (Prima Napoli) ha ricordato il lungo dibattito che si è tenuto in città sul tema dell’abbattimento delle Vele, concordando con la necessità di dare tempi congrui alla varie fasi della progettazione. Tre i punti affrontati da Mario Coppeto (Napoli in Comune a Sinistra): le linee di finanziamento del progetto, le condizioni ambientali per lo smaltimento e riciclaggio del materiale di risulta dopo l’abbattimento, la necessità di elaborare una comunicazione efficace su un progetto importante che chiude un dibattito trentennale in città, e rispetto al quale stigmatizza la scarsa presenza di consiglieri in commissione oggi. Sarebbe opportuno, ha concluso, un convegno organizzato dall’amministrazione comunale che porti a conoscenza di tutta la città i contenuti del progetto vincitore. Rosario Andreozzi (Dema) ha ricordato le difficoltà degli abitanti delle Vele e ha chiesto chiarimenti sulla possibilità di non restituire al Governo le somme stanziate qualora dovessero generarsi economie da ribassi in sede di gara: possibilità non prevista, come ha spiegato l’Assessore. Due i punti sui quali, ha concluso la presidente De Majo, la commissione tornerà a riunirsi anche insieme alle commissioni Ambiente e Politiche per la Casa: la bonifica precedente all’abbattimento delle Vele e la situazione abitativa.

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