L’America acclama Monti nel giorno della sua prima visita a Barack Obama e lo fa protagonista della copertina dell’ultimo numero del settimanale Time che titola “Puo’ quest’uomo salvare l’Europa?”. Lui, Mario Monti, arriva dal presidente Usa con una proposta di patto per la crescita Usa-Ue, ma anche con garanzie per l’Italia del futuro. Il modo di vivere degli italiani, si e’ impegnato il premier con il giornale americano, deve cambiare “perche’ altrimenti vorrebbe dire che le riforme strutturali non hanno preso piede, sarebbero in qualche modo effimere”.
“La politica quotidiana ha diseducato gli italiani e noi tendiamo ad ascrivere tutti i mali alla classe politica, a pensare di noi stessi che siamo perfetti e totalmente innocenti”, ha continuato. “Dobbiamo invece cercare di dare un senso alla meritocrazia e alla competitivita’, come cose che riteniamo necessarie”. Quanto a Silvio Berlusconi, che sembra aver sotterrato l’ascia di guerra, il premier ha anche spiegato il cambio di linea: “Penso che egli veda che sta guadagnando terreno nella credibilita’, reputazione e considerazione internazionale come uomo politico, quanto piu’ si dice favorevole a questa trasformazione e rivoluzione dell’Italia”. Dall’America, dove Monti e’ intervenuto al prestigioso Petersen Institute di Washington davanti a studiosi ed economisti, un altro applauso e’ arrivato dal direttore della famosa Think Tank: “Ecco a voi Supermario!”: lo ha salutato Fred Bergsten, introducendo il suo intervento. Bergsten ha ricordato che il premier italiano e’ stato membro del consiglio direttivo e che “nessuno potrebbe essere in una posizione migliore di lui” per rispondere alle sfide poste dalla crisi economica internazionale. “Il futuro dell’economia mondiale – ha detto Bergsten – dipende dall’esito della crisi europea e l’esito della crisi europea dipende molto da cio’ che accade in Italia e quello che accade in Italia dipende molto dal governo Monti”. Tra gli ospiti dell’istituto anche il numero uno di Fiat-Chrysler Sergio Marchionne, membro del board dell’istituto, che ha detto a chiare lettere che con Monti: “L’Italia ha cambiato faccia”. Un cambiamento, ha spiegato Monti, in cui la parte piu’ importante l’hanno fatta i cittadini italiani: “La maggioranza dell’opinione pubblica, per ragioni che sono a me oscure, e’ dalla nostra parte”, ha spiegato il premier. “C’e’ un meccanismo virtuoso di distribuzione dei sacrifici” che ha portato il governo italiano a “massimizzare il numero di persone che sono infelici” ma al tempo stesso ha “convinto la gente che sono sacrifici necessari”. Dall’Italia all’Europa Monti ha anche dettato le sue ricette per far ripartire il Vecchio Continente: riforme strutturali e rilancio del mercato europeo. “Finora – ha detto il premier – il focus e’ stato su austerita’ e consolidamento fiscale, ma le riforme strutturali sono altrettanto importanti”, ha sottolineato Monti. “Lo stimolo europeo puo’ aiutare a superare il blocco delle lobby e degli interessi specifici”, ha aggiunto. Insieme al premier il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, che ha affrontato con il segretario di Stato Hillary Clinton le questioni piu’ internazionali: Siria e Iran in particolare. “Basta massacri di civili innocenti – ha detto Terzi dopo il suo incontro con la Clinton – Assad lasci spazio a un nuovo processo politico”. E per quanto riguarda l’Iran “rinunci all’atomica” e “partecipi pienamente alla costruzione di un mondo sicuro per tutti”. Dalla stessa Clinton e’ arrivato un altro battere di mani a Monti: “Vorrei sottolineare – ha detto il segretario di Stato Usa – la grande fiducia che abbiamo nei confronti dell’Italia e del suo futuro, del governo Monti e verso il popolo italiano”.