Il coordinamento provinciale Articolo Uno Mdp di Terra di Lavoro è al fianco dei lavoratori della Jabil Marcianise e della Novatel di San Marco Evangelista che stanno vivendo un forte disagio per via dei problemi che stanno attraversando con i loro rispettivi datori di lavoro. L’istanza di fallimento presentata lo scorso 19 maggio dall’amministratore dell’azienda Novatel sita a San Marco Evangelista è la dimostrazione della profonda crisi che coinvolge tutto il settore industriale della provincia di Caserta. I circa 90 dipendenti della Novatel si aggiungono a quelli della Jabil Circuit Italia dove 850 lavoratori hanno proclamato lo stato di agitazione, conseguenza della comunicazione da parte del management di voler procedere ad un aumento delle percentuali di contratto di solidarietà, data la mancanza di commesse sufficienti a garantire gli attuali livelli occupazionali. Una crisi che attanaglia l’intera provincia dove persino i servizi essenziali come quelli scolastici rischiano di saltare visto il perdurare della spinosa vicenda relativa all’Ente Provincia. Relativamente a quest’ultima situazione, Articolo Uno Mdp assicura la propria presenza e convinta partecipazione al corteo organizzato da CGIL CISL e UIL domani, martedì 23 Maggio, per marciare insieme ai sindacati, cittadini associazioni, istituzioni e sindaci dei 104 comuni di Terra di lavoro. Una delegazione di attivisti, accompagnati dal deputato Arturo Scotto, marcerà insieme ai lavoratori della Provincia e a quelli dei servizi dell’indotto per sostenere un intervento immediato da parte del Governo e ridare serenità ai lavoratori e alle loro famiglie. Nei giorni scorsi, proprio Scotto, insieme alla collega parlamentare Luisa Bossa, ha sollecitato, attraverso una interrogazione parlamentare, un intervento risolutivo del Governo affinché metta in essere ogni strumento atto a bloccare il rischio di chiusura scuole nella nostra provincia. “Uno Stato – hanno spiegato di due deputati della sinistra – che non può garantire l’istruzione è la più grande sconfitta che si possa immaginare per una democrazia”.