Un grave fatto di sangue e’ avvenuto intorno alla mezzanotte a Udine, nel Villaggio San Domenico, dove Fiorella Fior, 57 anni, ha colpito con una coltellata mortale al petto il compagno Carlo Feltrin, 46 anni. Dalla ricostruzione fornita dai carabinieri di Udine, intervenuti a mezzanotte e mezza a seguito di una telefonata al 112 nell’appartamento della Fior, in via Valmeduna n.2, alla periferia di Udine, la donna presumibilmente alterata dall’alcool ha colpito il compagno per futili motivi.

La Fior, originaria di Alessandria, e’ stata arrestata e condotta nel carcere di Trieste. Nel dettaglio, nell’appartamento al secondo piano di una palazzina dell’Ater, i carabinieri del Nucleo radiomobile si sono trovati davanti il corpo di Feltrin, che era stramazzato al suolo dopo quell’unico fendente, e tutti i tentativi di rianimazione sono stati inutili. La Fior, gia” dipendente delle Poste Italiane, era in stato confusionale. Forse, e potrebbe essere il movente, la donna era esasperata dalle continue angherie subite dal suo compagno, sebbene non convivente, da piu’ di dodici anni. I primi accertamenti anatomo patologici sono stati effettuati dal dottor Carlo Moreschi, la cui consulenza e’ stata subito richiesta dal magistrato, il pm di turno Lucia Terzariol. Il pm, assieme al comandante del nucleo investigativo capitano Fabio Pasquariello, alla presenza del difensore d’ufficio, Martino Benzoni, dalle ore 3 alle ore 6 del mattino ha interrogato in caserma la donna. La Fior, sebbene ancora confusa, ha confessato, tracciando il contesto nel quale e’ maturato il delitto: una vita di percosse, denunce non presentate, racconti di fantasia dinnanzi i colleghi di lavoro per giustificare gli ematomi sul viso. A tutto questo, si somma il trapelato profondo disagio causato dalla probabile abituale assunzione di alcolici. Sul posto, hanno lavorato fino alle prime luci dell’alba i carabinieri della sezione rilevi del nucleo investigativo, che hanno raccolto le tracce di sangue rinvenute sul letto e sequestrato il lungo coltello da cucina utilizzato per l’omicidio. L’appartamento e’ stato sigillato. I militari dell’Arma segnalano come, dalle finestre dei piccoli condomini vicini, nessuno si sia affacciato durante la notte, nonostante l’andirivieni di automobili dei carabinieri fosse sicuramente inusuale. Sul posto, anche il tenente colonello Luciano Paganuzzi comandante del reparto operativo e il maggiore Federico Patuzzo comandante della Compagnia di Udine.

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