”A pagare per la violenza sessuale sara’ la Presidenza del Consiglio. Con una sentenza destinata a far discutere la Corte d’ Appello di Torino ha sancito un principio che in Italia non aveva mai trovato spazio: quando gli autori di un omicidio, di lesioni dolose o di violenza sessuale non sono stati scoperti, sono irrintracciabili o non hanno i mezzi economici per pagare, tocca allo Stato indennizzare o risarcire la vittima”.
Secondo quanto si legge su ‘La Stampa’ la decisione della III sezione della Corte d’Appello presieduta dal giudice Paolo Prat riguardava il caso di una studentessa universitaria che nel 2005, appena 18enne, venne rapita e ripetutamente stuprata in un furgone da due stranieri dell’Est conosciuti a una festa di compleanno. ”Messi ai domiciliari durante il processo di primo grado, i due stranieri sono scappati”, si legge sul quotidiano. ”La ragazza ha ottenuto una vittoria morale: la condanna dei due a 14 anni in primo grado e a 10 anni e messo in secondo”, prosegue ‘La Stampa’ ma essendo latitanti i colpevoli, il risarcimento non era possibile. Cosi’ sono intervenuti gli studi legali Ambrosio&Commodo e Mbo citando civilmente la Presidenza del Consiglio. La Corte d’Appello ha stabilito che alla ragazza andranno 50mila euro, sottolineando che piu’ che di un risarcimento si tratta di un indennizzo.